All’età di 25 anni fu assunto come aiuto-bilanciere presso l’Ufficio Generale della Comunità della Provincia, da dove intraprese una carriera di amministratore pubblico che lo portò ad essere Bilanciere dell’Opera Metropolitana, percettore delle imposte di Santa Fiora e Roccalbegna per il governo francese e di nuovo aiuto-camarlengo della Comunità, andando in pensione dopo cinquanta anni di lavoro.
Nel 1789 aveva sposato Cecilia Tanini dalla quale in trenta anni ebbe nove figli, due dei quali morirono in tenera età. Nel 1819, alla morte della moglie si sposò di nuovo ed ebbe un altro figlio. Fu prima Vicario e poi Priore della Tartuca dal 1826 al 1838 e morì nel 1839 all’età di ottanta anni. Dopo di lui anche suo figlio Giovacchino fu Priore della Tartuca (v. Sempre Decenti e Grandiosi, G. B. Barbarulli, Contrada della Tartuca, 2001).
Fra le migliaia di notizie che ha manoscritto sono tantissime quelle di ambito contradaiolo, mentre allegati ai volumi ha conservato sonetti, inviti, regolamenti, e manifesti del Palio. Il culto nelle Contrade, le loro Feste Titolari, le vicende degli Oratori, le cronache delle carriere con le frequenti presenze dei governanti al Palio e molti altri eventi contradaioli sono stati l’oggetto della trascrizione.
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