19 Agosto 1818
- ISTRICE -

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17 agosto. Gita alla mattina di S. A. I. e R. S. A. I. e R. in carrozza siè portato a vedere il Carmine, la Chiesa della Contrada della Tartuca, cosa che non [h]anno ottenuto le altre Contrade, a S. Spirito, a Provenzano, all’Università alle Belle Arti, e Libreria. Palio in giro. Il Palio in questa giornata in giro secondo il solito. Estrazione delle Contrade per la Ricorsa. Essendo stata la Corsa di ieri piaciuta molto all’Arciduchi è stata dai med. richiesta, e l’assegno gliè stato dato di Lire cento per Contrada, l’estrazione è stata fatta in questa mattina alla Comunità Civica alle ore undici e sono state estratte tutte senza eccezione, e sono Bruco= Lupa= Pantera= Onda= Leocorno= Istrice, Civetta= Montone= Chiocciola= Aquila= per il giorno di mercoledì sera.
18 agosto. Prove da mattina e sera in Piazza Grande.
19 d. Palio alla tonda per la seconda volta. Oggi Palio alla tonda in Piazza del Campo con i cavalli, e Contrade state estratte il 17 del corrente, che si notarono in d. giorno. Questo sarà semplice, e con il vestiario alla Greca come in antico. E si fà ricorrere perché rivoluto dagli Arciduchi.
20 agosto. Nuovo Palio fatto ricorrere dalla Comune e richiesto da S. A. R. e I., e R. Famiglia. La Corsa alla tonda richiesa dalla R. Famiglia seguita ieri fù corredata= Con il Carroccio con le bandiere delle sette Contrade che non correvano, bandiera della Balzana, e con il Palio a drappellone secondo il consueto cioè piatto= L’Assunta e sotto l’Arme di S. A. I. e R., con trombi suonanti vestiti alla Greca, avanti avanti al d. Carroccio dodici tamburi, vestiti pure alla Greca, e dietro il Carro cinque Capitani delle Contrade corritrici con sciabola sfoderata, e poi una quantità d’Armati con lancia, poscia le dieci bandiere schierate in buonforma, e girando le bandiere senza fermarsi, se non che rimpetto a S. A I. e R. e R. Famiglia tirando all’aria la bandiera e cavandosi il cappello con una reverenza, ed’inseguito gli altri cinque Capitani, con Armati, tutti vestiti alla Greca, i cavalli corridori, con Barbaresco ben vestito e poi sopra l’Assi i dieci fantini a cavallo vestiti in uniforme senza sella, e valdrappa. Anedotti della Corsa, e cattiva mossa, dovendosi presentare i fantini al canape tre volte. Dato il segno alla Gavina con la solita bomba, i fantini montarono a cavallo, e si presentarono al canape, ma la Chiocciola che voleva scappare prima appettò con il Montone, e gli altri non erano all’ordine, onde si fecero ritornare indietro, e non solo una volta, ma due, ed’alla terza la mossa non fù molto buona, scappò l’Istrice con Ferrino il vecchio, dietro la Chiocciola con Ciccina, terza la Pantera con il Piccolo Chiarini, ma la Chiocciola passò avanti l’Istrice, e ci seguirono delle nerbate, ma l’Istrice ripassò, e sempre nerbate, alla voltata di S. Martino, o’ fosse avveligione, o’ che la Chiocciola andò a battere alla bottega di Soldo, e cadde, ed’il fantino s’imbrigliò le gambe, onde il cavallo lo pestò molto nel corpo, e petto, fù tolto e portato in una bottega in S. Martino, allora l’Istrice prese coraggio e passò avanti ma la Pantera volendo passare a man buona dell’Istrice questa a forza di nerbate la tenne addietro e non poté più passare. La Lupa vedendo la caduta della Chiocciola andò in S. Martino, il Montone cadde, e restò vincitore la Contrada dell’Istrice, con d.o Ferrino e la Pantera seconda, la terza l’Oca con Piaggina primo vantatore. I Giudici delle mosse erano i soliti Borghesi Luigi, e Palmieri Cav. Antonio, ma nulla operarono per l’incapacità, e fecero operare secondo il consueto a Rinieri Faiticher, con cattiva riuscita. I Giudici della ripresa [per analogia con il Palio alla lunga, ma qui nel senso di Giudici della vincita] Marchesi Luigi Metello Bichi Ruspoli, Ferdinando Nerli, ed il Nob. Sig. Luigi Innocenzio Dei. Finì il Palio alle ore sei in punto.
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