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- IL DIARIO SANESE DI ANTONIO FRANCESCO BANDINI -
“Notizie sulle Contrade e sul Palio (1785 – 1838)”
Trascrizione a cura di G. B. Barbarulli, Contrada della Tartuca, 2009




Agosto 1813
- TARTUCA -






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28 luglio. Sortita delle Contrade per la Corsa del 16 agosto 1813.
Ieri nelle Stanze della Comune di Siena furono fatte l’Estrazioni per la Corsa del prossimo 16 d’agosto 1813 e sortirono la Tartuca= Montone= e Giraffa e quelle che corrono d’obbligo sono cioè Lupa= Pantera= Drago= Aquila, Nicchio, Leocorno= Istrice [si tratta in realtà della Contrada dell’Onda, poiché l’Istrice non correva quel Palio].

14 agosto. Dispensa dei cavalli per la tonda.
Ieri alla Porta della Maire furono distribuiti i cavalli per la Corsa del 16 secondo il consueto, ma sono tutti carogne.

16 agosto. Descrizione della Carriera alla tonda ed’apparato prima seguito di tale Carriera.
Prima di tutto daremo il ragguaglio dell’apparato. Venuta l’ora che le Contrade doveano fare le mostra, si sono ritirate le carrozze, e sono passati i Giandarmi a cavallo segno che la gente si dovea ritirare, e rendere il corso pulito, in seguito è comparso il Carroccio del Palio alla lunga, questo è stato verniciato di colore verdino, con chiari scuri nelle cornici ed’ogni fondo vi era un mascherone con una campanella in bocca tutto messo ad’oro, e sopra il Carro si ergevano le bandiere delle Contrade che non avevano il posto alla Corsa, ed’in punta il Palio non fatto a drappellone, ma a bandiera di vascello calante, ove vi era l’Assunta, e sotto l’arme dell’Imperatore dei Francesi con il millesimo 1813 con asta mezza bianca, e mezza nera, tirato a quattro cavalli con i vetturini vestiti all’Eroica, siccome i sonatori che erano entro al med.o vestiti come sopra. Segue. Passato il d.o Carroccio sono comparse le Contrade con la sua bandiera, Alfiere, Capitano e N. 8 di Comparsa, che il Capitano vestito con i colori relativi alla sua bandiera, e tutti vestiti all’Eroica, con elmo e bicca [picca], senza strepito di tamburi, trombe, come vestivano gli antichi Romani, senza fermarsi l’Alfieri a fare le sbandierate, ma soltanto girare le bandiere, e tirare all’aria le med.e. La Banda nel mezzo di Piazza incominciò a suonare avanti le disposizioni della Corsa, e finì doppo che il Carro ebbe fatto la girata [aggiunta a lato sin.]. Descrizione dell’anedoti del Palio. Dato il segno delle mosse secondo il consueto sono stati dispensati ai fantini i respettivi nerbi e presentatisi alla mossa con regolarità, tirato giù il canape sortì la Lupa prima, e gli altri in gruppo /ma il millantatore Piaggina sull’Aquila fù preso ed’abbraccicato dal Nicchio, e dal Drago e fù gittato a terra dal Marchese Chigi, e così finì la sua tracadanza/in tanto l’Onda sfondò perché la Lupa/ secondo il concertato andò in S. Martino e vi dovea condurre l’Avila, semmai non fosse stata tenuta/. Tartuca ha vinto il Palio. Onde restarono in gruppo l’Onda, Tartuca e Montone, che per il resto delle girate si contrastarono il Palio, onde primo restò il Montone, Onda, poi la Tartuca, che rubbò lo steccone alla terza girata a S. Martino, e riportò il trionfo del Palio ben guadagnato, con applauso, e contento generale di tutto il Pubblico spettatore. Segue. Oltre alle surriferite providenze, ornamenti e vestiario, fù fatto uno stecconato alla Pianata ove le Comparse /terminato il giro della Piazza si doveano portare/ con ogni colonna vi era la bandiera di quelle che si doveano colà portare, ma i Capitani per soddisfazione delle mosse ebbero il posto sotto il Palco dei Giudici, ed’il Carro fù portato alla d.a Pianata il mezzo al d.o stecconato, ed’il tutto d’invenzione del nostro Maire Giulio Cav. Ranuccio Bianchi. Il tutto passò con quiete, e senza il minimo sconcerto. I Giudici delle mosse erano il Barone Cav. Luigi Borghesi ed’Alessandro Mignanelli.

17 agosto. Giro del Palio per la Città.
Secondo il consueto gira il Palio per le Città per fare mance al fantino, e poi termina in un bel pranzo.