(Piaccina) 8/65 Nato a Empoli il 22 giugno 1762 (vedi battesimo) Morto a Empoli il 21 agosto 1834 Padre di Figlio di Piaccina (Geremia Menghetti), nonno di Cecco (Francesco Galassi) e fratello di Biancalana (Angiolo Menghetti)
1 Palio straordinario. - Secondo l'Anonimo nel Palio di agosto del 1795 avrebbe corso nel Drago. - Secondo il Sergardi nel Palio di agosto del 1804 avrebbe corso nella Civetta. - Secondo l'Anonimo e il Sergardi avrebbe corso anche il Palio di agosto del 1822 nella Giraffa. - L'Elenco Generale del Comune, il Comucci e il Rossi per le vittorie del 1795 e del 1806 segnalano come fantino vittorioso Stiaccino e non Piaccina. - Corse in tutte le contrade eccetto il Drago e la Lupa (cfr.). - È il fantino che ha avuto la carriera più lunga: 45 anni con 65 palii corsi e 8 vittorie (cfr.). ![]() ![]() ![]() ![]() Il suo matrimonio con Giovanna Cioni, avvenuto a Empoli il 19 febbraio 1787
Alcuni autori, fra cui Virgilio Grassi, attribuiscono a Piaccina un'impresa sensazionale: avrebbe vinto il Palio all'età di 72 anni. La notizia non è esatta, pur confermandosi fenomenale la longevità di Piaccina quale fantino di Piazza. Egli conseguì la sua ultima vittoria a 64 anni e concluse la carriera quando ne aveva già compiuti 69. La data di nascita di Luigi Menghetti è puntualmente annotata in un settecentesco registro delle nascite conse presso la Prepositura di Empoli. La visita all'Archivio empolese ci ha anche consentito di dare un nome a Biancalana, fratello di Piaccina, e al fantino sempre indicato dai cronisti come Figlio di Piaccina. Si chiamavano rispettivamente Angiolo e Geremia. In più abbiamo scoperto un insospettato intreccio di parentele che rivela l'approdo in Piazza del Campo di fantini empolesi parenti di Piaccina fino alla quarta generazione. Dopo Piaccina e Biancalana. appartennero alla seconda generazione, oltre a Geremia, figlio di Piaccina, anche Giuseppe Menghetti detto Giuseppetto, figlio di Biancalana, un Gigi nipote di Piaccina non meglio identificato, ma forse egli pure figlio di Biancalana, Giuseppe Bini detto Ciccina e il fratello Gregorio detto Belgrado, figli di Maria Arcangela, sorella di Piaccina e sposata con Ignazio Bini. Nella generazione successiva troviamo Francesco Galassi detto Cecco, figlio di Maria Assunta ultimogenita di Piaccina. Infine Egidio Bini detto Filusella, avendo come nonno Belgrado, poteva vantare in linea collaterale la sua discendenza da Piaccina, fratello della sua bisnonna Maria Arcangela. Piaccina, oltre che per la numerosa discendenza e per i molti record sopracitati, si fece conoscere dai suoi contemporanei anche per il carattere rissoso ed egoista, che fu all'origine di molti episodi. Il Cancelliere del Comune Pietro Nenci così descrive la rissa che scoppiò fra Piaccina, fantino del Montone e Vecchia, fantino del Nicchio, in occasione del Palio di agosto del 1800: "Due birbanti di fantini, cioè quello del Nicchio e del Montone sul punto di cadere il canape si presero e tennero alla mossa, di modo che i loro cavalli non si mossero ed essi attaccarono a nerbate, pugni, morsi e graffichi fino al punto che arrivarono gli altri cavalli che avevano già fatta una girata. Allora col pericolo di essere schiacciati, abbandonarono i loro cavalli e continuarono non ostante a battersi contro gli ordini, di modo che fu necessario che i soldati li separassero a forza di bastonate. In pena di ciò furono arrestati, e condotti in carcere, ove vi stettero fino alla mattina susseguente". La rivalità fra i due fantini esplose di nuovo nel 1810. Di luglio Vecchia, correndo nel Leocorno, al primo giro a San Martino portò a dritto la Civetta, dove correva Piaccina sul miglior cavallo. Il duello si ripeté d'agosto. Vecchia correva nel Bruco e Piaccina nella Torre. Dopo un aspro scambio di nerbate caddero entrambi. Il primo a rialzarsi fu Piaccina, che saltò sul cavallo scosso del Bruco, impossessandosene come di un trofeo di guerra sottratto al nemico. Nel 1813 le cronache ci presentano un Piaccina egoista, punito dagli altri fantini. Racconta il Cancelliere del Comune nella cronaca del Palio di agosto che "tutti i fantini erano contro Piaggina, perché il due luglio ultimo aveva vinto il Palio e non aveva voluto dar niente ad alcuno". Subito dopo la mossa Piaccina, che correva nell'Aquila, fu aggredito da Serafino, fratello di Vecchia, e da Brandino, che correvano rispettivamente nel Nicchio e nel Drago, e fu buttato giù da cavallo. Dopo di che Brandino afferrò per le redini il cavallo scosso dell'Aquila e lo portò a spasso per la pista. L'anno successivo fu Cicciolesso, fantino del Nicchio, a incaricarsi di fermare Piaccina, fantino dell'Oca, saltando in corsa sul suo cavallo. Infine nel luglio 1827 a Piaccina, ormai sessantacinquenne, fantino dell'Istrice, la vittoria fu impedita da uno spettatore, tale Mannajone di professione macellaio. Mannajone, entrato in pista nel tratto fra San Martino e la Cappella, si avventò su Piaccina, che aveva guadagnato la prima posizione, e lo tirò giù da cavallo. L'aggressore fu poi processato e condannato a indennizzare Piaccina. E però difficile immaginare che gli istriciaioli abbiano trovato consolazione da quella sentenza. ![]() Corse anche quattro Palii a Lucca, vincendone tre. Dopo quello corso il 14 settembre 1782 insieme a Gigi Bestia, vinse gli altri facendo cappotto
il 14 e 29 settembre 1793 e arrivando primo pure in quello del 21 settembre 1797. ![]() ![]() ![]() ![]() |