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2 luglio 1817
TARTUCA



L'ordine è quello di entrata fra i canapi e il grassetto indica la vincitrice
In questo colore le contrade estratte a sorte
Cliccando sui nomi dei fantini e sulle immagini, si apriranno le relative pagine
(Abbreviazioni: B=baio; G=grigio; I=isabella; M=morello; R=roano; S=sauro)

* Fantino esordiente

S. di F.Bartalini VALDIMONTONE Brandino
G. di L.Bologni ISTRICE Botto
M. di C.Falconi DRAGO Ferrino Minore
M. di G.Batazzi SELVA Piaccina
B. di S.Pagliaj TARTUCA Caino
B. di G.Lapi GIRAFFA Fainotto *
G. di S.Felli ONDA Ciccina
B. di G.B.Bonelli CHIOCCIOLA Ferrino
B. di V.Mariotti LEOCORNO Vecchio
B. di G.Grandi TORRE Vecchia

GIUDICI DELLA MOSSA: Niccolò Gori e Bandinello Cerretani de' Bandinelli Paparoni

CAPITANO VITTORIOSO: Gaetano Vivi
PRIORE VITTORIOSO: Francesco Bordoni

La contrada non vinceva dal 2 luglio 1813
Il fantino non vinceva dal 2 luglio 1816




Vinse il Palio la Tartuca correndo Niccolò Chiarini nel cavallo bajo scuro del Pagliaj macellaro. I Giudici delle mosse erano i signori Niccolò de' Gori e cav. rettore Bandinello Cerretani, il quale avendo voluto fare delle innovazioni, non ebbero queste quel buon effetto che egli credeva. Nonostante che avesse fatta dispensare (distribuire) la nota dei posti che i cavalli dovevano tenere andando al canape, pure qualche fantino non volle conservare il suo posto, e perciò detto signor Cerretani, che volle assistere da se solo alla mossa, fece ritornare indietro i cavalli, al che gli spettatori fecero un qualche plauso. Ritornati i cavalli al canape per la seconda volta come tante pecore, e tenendo ciascuna Contrada il loro posto, il signor Cerretani fece andare la tromba, e forse inavvedutamente non fece calare il canape nel tempo stesso; motivo per cui seguì un monticino con grave disgusto degli spettatori, i quali disapprovarono il fatto del signor Cerretani, e specialmente i Capitani delle Contrade, i quali avrebbero anche sussurrato se veramente ne avessero avuto volontà, ma il popolo sanese è forse troppo buono. Comunque fosse, rottasi la zanna del verrocchio calò il canape. Scappò primo l'Istrice, seconda la Chiocciola, e terza l'Onda, e gli altri venivano dietro a gran distanza: ma dopo fatta una mezza girata furono fatti fermare dal lacchè (valletto del comune) e dai soldati perché fu detto non essere stata buona mossa. Se le Contrade avessero protestato, non so come l'avrebbero pensata i Giudici della vincita, perché realmente la tromba suonò, e tanto serve perché la mossa sia buona. Frattanto si perdè un quarto d'ora buono per riaccomodare il verrocchio, e nacque un forte bisbiglio nel popolo, il quale però si contenne nel suo dovere e tornati i cavalli al canape la terza volta, e questo calato col suono della tromba, scappò prima la Chiocciola, e seconda la Tartuca, la quale a S.Martino alla prima girata entrò prima, e si mantenne sempre tale, e perciò il Palio non fu bello. Le comparse erano all'uso antico con gli abiti proprj.

(Da "Memorie di Palio a cavallo tre secoli" a cura di Paolo Tertulliano Lombardi)