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17 agosto 1823
ISTRICE



L'ordine è quello di entrata fra i canapi e il grassetto indica la vincitrice
In questo colore le contrade estratte a sorte
Cliccando sui nomi dei fantini e sulle immagini, si apriranno le relative pagine
(Abbreviazioni: B=baio; G=grigio; I=isabella; M=morello; R=roano; S=sauro)

* Fantino esordiente
1 Obbligato a scendere da cavallo subito dopo la Mossa e a portare il cavallo all'interno della Piazza. (leggi la cronaca)

G. di S.Giorgi VALDIMONTONE Bonino 1
B. di G.Bonzi GIRAFFA Caino
M. di A.Lippi BRUCO Vecchio
M. di F.Gigli NICCHIO Serafinaccio
M. di E.Barbetti CIVETTA Piaccina
M. di F.Gigli TARTUCA Brandino
B. di S.Pagliai LUPA Mugnaino
M. di G.Piaraccini PANTERA Maremmano *
B. di P.Buonfiglioli AQUILA Ghiozzo
G. di S.Felli ISTRICE Cicciolesso

GIUDICI DELLA MOSSA: Adriano Pieri e Alfonso Pieri

CAPITANO VITTORIOSO: Saverio Bartali
PRIORE VITTORIOSO: Francesco Puccini

La contrada non vinceva dal 17 agosto 1819
Il fantino non vinceva dal 16 agosto 1812




15 agosto. Per quanto nella nota stampata fossero dodici i cavalli, ne andarono alla mossa undici, essendo mancato il cavallo numero 4 perchè non veduto altrimenti. Il vincitore fu il cavallo del nobile signor cav.Batistini da Pistoja raccomandato al nobile signor Antonio Renieri de Rocchi.

17 agosto. Vinse il Palio corso in questo giorno per essere festivo la Contrada dell'Istrice col cavallo stornello del mugnaio Felli, avendo per fantino Brandino Mezzano mugnaio chiamato Luigi. I cavalli furono dati alle respettive Contrade la mattina del 14 agosto a buonissima ora. La detta corsa non fu punto contrastata, perché il detto cavallo fino alla voltata di S.Martino nella prima girata entrò primo, e si mantenne tale a gran distanza fino alla vincita; i primi a scappare dalla mossa furono la Civetta, e il Nicchio, la prima andò in S.Martino, e l'altra cadde. L'Aquila si mantenne sempre seconda. La mossa fu data dal signor cav. Adriano Pieri, e riuscì di pubblica soddisfazione. Il cavallo del Valdimontone per avere il vizio di deviare dal corso, ed andare addosso alla gente, fu ordinato dal Governo, che non facesse più prove, e che nel giorno del Palio andasse solamente al canape, e che suonata la tromba, il fantino subito scendesse da cavallo, e conducesse il medesimo nel mezzo di Piazza. La detta Corsa fu onorata dalla presenza del granduca Ferdinando III, sua consorte e reale famiglia, arrivati a Siena il 13 agosto. La loro dimora fu fino al 25 detto. La detta festa fu decorata con le duplici bandiere delle 17 Contrade, e dopo le quali marciavano a plutoni 80 uomini vestiti alla greca, indi i componenti la banda istrumentale vestiti parimenti alla greca, ed in ultimo un semplice carro colle bandiere delle sette Contrade, che non correvano, quale precedeva i dieci atleti.

(Da "Memorie di Palio a cavallo tre secoli" a cura di Paolo Tertulliano Lombardi)