CUTTONE FRANCESCO
(Mezz'etto) 3/28
Nato a Ramacca (CT) il 2 febbraio 1931
Morto a Firenze il 25 aprile 1978
1.
2 luglio 1951
SELVA
Salomè
2.
16 agosto 1951
SELVA
Salomè
3.
2 luglio 1953
TORRE
Sarò o non sarò
4.
16 agosto 1953
ISTRICE
Dorina
5.
2 luglio 1954
ISTRICE
Saturnia
6.
5 settembre 1954
1
LUPA
Forletto II
7.
16 agosto 1955
LUPA
Copita
8.
2 luglio 1956
AQUILA
Archetta
9.
16 agosto 1956
ISTRICE
Gaudenzia
10.
2 luglio 1957
TARTUCA
Belfiore
11.
2 luglio 1958
ISTRICE
Urbino
12.
16 agosto 1959
BRUCO
Salomè de Mores
13.
2 luglio 1960
BRUCO
Salomè de Mores
14.
16 agosto 1960
LEOCORNO
Tanaquilla
15.
4 settembre 1960
1
ONDA
Zitella
16.
2 luglio 1961
AQUILA
Mistretta
17.
16 agosto 1961
AQUILA
Beatrice
18.
2 luglio 1962
SELVA
Elena de Mores
19.
16 agosto 1962
SELVA
Belinda
20.
2 luglio 1963
LUPA
Belinda
21.
16 agosto 1963
BRUCO
Belinda
22.
2 luglio 1964
OCA
Selvaggia
23.
16 agosto 1964
SELVA
Zanetta
24.
16 agosto 1965
DRAGO
Gisella
25.
2 luglio 1966
NICCHIO
Gabria
26.
17 agosto 1966
LEOCORNO
Danubio della Crucca
27.
24 settembre 1967
1
ONDA
Pasquino
28.
2 luglio 1968
OCA
Beatrice
1
Palio straordinario.
Paolo Goretti racconta
Fu probabilmente il secondo siciliano a correre il Palio dopo Gioacchino Calabrò.
Francesco Cuttone, originario di Ramacca (CT) arrivò a calcare il tufo nel maggio del 1950 in occasione del Palio straordinario, a montarlo la Contrada della Lupa. Il fantino fu squalificato per una scorrettezza alla quarta prova e venne sostituito da Tripolino, ma l’impressione che lasciò fu più che buona e l’anno successivo arrivò l’ora del debutto con i colori della Selva e la cavallina Salomè. Il soprannome “Mezz’etto” era perfetto, il minuscolo fantino dovette infatti indossare il costume di un paggetto dell’800 dato che tutte le monture gli stavano larghe. Mezz’etto venne battuto solo da Ciancone, irraggiungibile sulla veloce Archetta. E sarà ancora Ciancone a batterlo ad agosto, ma “il Professore” dovrà inseguire per due giri prima di avere la meglio del siciliano e dell’ormai anziana Salomè.
Nell’agosto del 1953 Mezz’etto corse un altro Palio da protagonista nell’Istrice sulla modesta Dorina: dopo aver preso il comando nel corso del primo giro a seguito di un duro scambio di nerbate con Il Terribile, Mezz’etto subirà il sorpasso del Biondo su Mitzi. L’Arzilli cadrà poi all’ultimo San Martino e Mezz’etto tenterà senza riuscirci una rimonta finale su Mitzi scosso.
L’occasione giusta che lo porterà alla vittoria arrivò nel luglio del 1956 quando l’Aquila gli affidò Archetta, in sostituzione dell’acciaccato Vittorino. Mezz’etto partirà subito in testa inseguito vanamente dal Biondo su Gaudenzia, grandi favoriti nella Giraffa. Tutti gli altri fantini finiranno sul tufo zeppo di pioggia in una Carriera corsa sotto lo sguardo del Presidente Gronchi. Curioso l’aneddoto della ricerca del fantino, letteralmente sparito prima dell’entrata in Piazza del corteo storico: Mezz’etto venne ritrovato addormentato dentro una cesta e fu messo sul soprallasso prima che la gente se ne accorgesse; a quanto pare quel pisolino gli fece molto bene… Ad agosto sostituì l’infortunato Ciancone nell’Istrice e scuffiò la Contrada di Camollia a digiuno da ben 21 anni: partito al comando, Mezz’etto perderà subito lo zucchino e rimarrà in testa per 3 giri, inutili i tentativi di rimonta più o meno convinti di Nicchio, Onda e Civetta. Al cappotto del ’56 seguì la purga nel luglio del ’57 nella Tartuca: Mezz’etto cadde al secondo Casato e Vittorino nella Chiocciola non ebbe più ostacoli tra sé e il trionfo. Un’altra giornata da dimenticare fu quella del 16 agosto 1959: il Bruco era tra le favorite con Salomè de Mores e il fantino siciliano, liberatosi dell’ostacolo della Giraffa, nel corso del secondo giro conduceva con margine. Ma il destino era in agguato, davanti la cappella il suo Palio terminerà con lo schianto contro la cavallina dell’Istrice che passeggiava scossa sul tufo. Nel luglio del ’60, sempre su Salomè de Mores e sempre col Bruco, Mezz’etto cadrà al secondo Casato nel tentativo di superare Ciancone nella Lupa. Nel Palio di agosto ancora un’amara delusione. Con i colori del Leocorno e la forte Tanaquilla, Mezz’etto partirà davanti ma Vittorino, su Uberta de Mores nel Nicchio, riuscirà a passarlo e a staccarlo. Inutile la rimonta finale, il Terni riuscirà a respingerlo e ad arrivare primo al bandierino.
Dopo alcuni Palii corsi nelle retrovie, come lo straordinario del’60 quando corse per l’Onda con l’unico compito di contrastare Vittorino nella Torre, si arrivò al Palio del 2 luglio 1962 quando la Selva gli affidò Elena de Mores. Mezz’etto partì primo e ci rimase per un giro fin quando la Pantera con Tristezza e Beatrice passò davanti. Ma al secondo San Martino la fortuna girò finalmente lo sguardo verso Mezz’etto: lo scosso della Torre, indietro di un giro, ostacola Beatrice e la Selva torna avanti: per Mezz’etto è la terza agognata vittoria.
Sarà quello l’ultimo giorno di gloria per il fantino di Ramacca: dopo quel Palio raccoglierà infatti soltanto delusioni. Tra le tante quella del luglio ’66, quando nel Nicchio montando la modesta Gabria cadde al primo Casato e venne picchiato nel dopopalio dai nicchiaioli; e quella dello Straordinario del 24 settembre 1967, quando partì davanti in una mossa che verrà annullata soltanto dopo che i cavalli avevano già percorso un giro e dopo che lo stesso Mezz’etto era caduto da Pasquino.
Corse l’ultima Carriera il 2 luglio 1968 nell’Oca su Beatrice. Dopo l’addio a Siena vinse per due volte di fila il Palio di Legnano, nel 1969 e nel 1970. Rimase nell’ambiente delle corse come allenatore fino all’aprile del 1978, quando subì un incidente all’Ippodromo delle Cascine a Firenze: entrò in pista nel tentativo di fermare una cavalla imbizzarrita, ma venne travolto dalla stessa e battè la testa su un cordolo di cemento. Morirà pochi giorni dopo in ospedale.
Fabio Ceccolin
La Nazione, 13 luglio 1951
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