La Chiocciola conferma la regola che la vuole vincitrice ogni due anni nelle ultime edizioni, lo fa consolidando il rapporto col fantino Antonio Trinetti detto "Canapetta", tanto abile quanto sfortunato, che in questa occasione vince il suo terzo ed ultimo Palio.
Alla Contrada di San Marco tocca per la seconda volta consecutiva Selvaggia. Canapetta, che aveva già rinunciato alla monta nel Palio precedente, è di nuovo indeciso. Per la prima prova nella Chiocciola monta il giovane Bagoga e Canapetta, vista la buona prestazione di quello che è solo un fantino debuttante, decide di montare Selvaggia. La tratta è ricca anche per le altre Contrade. Compresa Selvaggia, ben cinque cavalli hanno vinto in precedenza, ma il favorito d'obbligo rimane il Leocorno con l'accoppiata Aceto-Topolone.
La mossa è molto confusa, Bazza di rincorsa appare molto indeciso, quando entra la Selva batte nel canape e rischia di cadere. Partono male Istrice, Giraffa ed il favorito Leocorno.
In testa ci sono Chiocciola, Montone ed Oca, con Mezz'etto all'ultimo Palio. Selvaggia è al comando, Sambrina nel Montone è seconda: si delinea un duello Canapetta-Canapino.
Il Leocorno, in grande recupero, insidia i due battistrada, ma Aceto batte nei palchi al Casato e pur non cadendo, perde ogni speranza di vittoria. Al secondo San Martino cade Morino nell'Istrice.
All'ultimo giro Canapino tenta il tutto per tutto, ma cade a San Martino: per la Chiocciola è fatta; dietro staccate di molto il Leocorno e Sambrina scossa.
(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)

















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