Aceto vince il suo primo Palio nell'Oca nella maniera più rocambolesca e beffarda. La Prova Generale è fatale per il Drago, Bagoga e Morgan vincono, ma il cavallo si infortuna.
Si va fra i canapi in nove e la mossa data da Vittorio Baini è perfetta per tempestività ed allineamento. Tutte le Contrade hanno spazio ed in pratica tutte partono bene.
Al primo San Martino in testa è l'Oca, che ha approfittato dell'ostacolo portato dall'Onda alla Chiocciola, mentre cade la Selva.
Aceto si mantiene primo, ma tutte le Contrade sono in buona posizione; al Casato cade la Civetta.
Si arriva al secondo San Martino con sette Contrade quasi a ridosso, Livietta rifiuta di curvare, il Palio dell'Oca sembra finito.
Onda ed Istrice prendono il comando precedendo Leocorno e Torre, poi un po' più indietro Montone e Chiocciola, con Canapino che controlla Canapetta a caccia del cappotto.
Al Casato l'Onda è in testa, ma dal terzo posto sbuca velocissimo Ercole che prende il comando per il Leocorno.
L'Istrice molla, Torre ed Onda si nerbano, lo stesso accade fra Chiocciola e Montone e quindi per il Leocorno sembrerebbe fatta.
A San Martino cadono Torre, Onda, Chiocciola ed Istrice, solo Canapino resta nella scia di Guanto.
All'ultimo Casato accade di tutto, il Leocorno ha la vittoria in tasca, ma Ercole scarica Guanto e si ferma, dietro di lui fanno lo stesso gli scossi della Torre e della Chiocciola. Arriva Canapino e si ferma anche lui, riprendendo la sua corsa quando ormai è troppo tardi. La confusione è enorme, fra cavalli, vigili urbani e gente scesa in pista non si capisce più nulla.
Dall'ultimo posto sbuca l'Oca che supera un monturato del Leocorno il quale, convinto della vittoria, sta correndo verso il Palco dei Giudici.
Aceto non sa nemmeno di aver vinto, anzi cerca giustificazioni per la sua corsa incolore, ma dopo un attimo è travolto dalla gioia degli ocaioli.
(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)















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