Assente Topolone, la tratta favorisce Selva, Lupa e Bruco, rispettivamente con
Arianna, Selvaggia e Danubio.
Le monte sono movimentate e ricche di sorprese, Drago e Selva si scambiano il fantino
dopo la terza prova, Mezzetto va in Camporegio, Bazza in Vallepiatta.
Nel Nicchio c’è l’ocaiolo Lazzaro Beligni detto "Giove", cacciato senza molti
complimenti nell’agosto 1963.
Nella Lupa sin dalla prima prova c’è Tristezza a luglio protagonista nell’Istrice.
Nella Pantera corre un fantino straniero, dopo l’eritreo Alì nel 1927 tocca a Victor
Ramon Barrionuevo detto "El Argentino".
Il Palio si decide alla mossa che fa fuori due dei tre favoriti.
Aceto nel Bruco forza la mossa e cade al canape, Tristezza nella Lupa resta invece
fermo ed addirittura non prende parte alla carriera.
Anche la Pantera resta ferma, ma nonostante tutto la mossa è ritenuta valida e partono
prime Giraffa, Montone e Selva. Bazza conosce bene le caratteristiche di Arianna e
pasando dall’esterno, prende la testa a San Martino.
La rischiosa manovra riesce perfettamente, dietro la Selva, già staccate, ci sono Giraffa,
Nicchio e Montone.
Canapetta, sulla sorprendente Irma, sembra più preoccupato a controllare Montone e
Nicchio che si ostacolano reciprocamente e per Bazza diventa tutto più facile.
È di nuovo Selva per la quinta volta dal 1953, Bazza centra il suo secondo successo a
distanza di ben sedici anni dal primo, una vera e propria rinascita dopo le tante
squalifiche subite ed i suoi presunti ritiri.
(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)















|