Gaudenzia torna nella Giraffa che è la grandissima favorita di questo Palio, insieme all'Aquila con l'esperta Archetta.
Tutte le contrade fissano subito con i rispettivi fantini, tranne Leocorno ed Aquila. In Pantaneto il vecchio Pietrino viene preferito a Ranco, nell'Aquila alla prima prova c'è Vittorino che però non è in buone condizioni fisiche, per una botta presa nelle batterie di selezione, il suo posto viene preso da Mezzetto.
Si corre alla presenza del Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi. Per tutta la durata del corteo storico cade un'insistente pioggia, la pista è al limite della praticabilità. Tutte le tradizionali cadenze paliesche vengono accellerate, si deve correre per onorare l'illustre ospite.
Si va fra i canapi in tutta fretta nonostante non vi siano le condizioni per garantire sicurezza a cavalli e fantini.
La favorita Giraffa entra subito, partono in testa Aquila e Torre, Istrice e Bruco battono nel canape perdendo subito le loro possibilità di vittoria, il Montone resta fermo. Le insidie della pista sono moltiplicate dalla pioggia, le cadute si susseguono, alla fine restano a cavallo solo quattro fantini.
L'Aquila corre alla grande, dietro c'è solo la Giraffa, gli altri sono costretti a fare gli equilibristi.
Il piccolo Mezzetto, sulla vecchia Archetta, con la sua corsa di testa dimostra grandi doti di adattamento e resta sempre al comando precedendo il Biondo su Gaudenzia. Per l'Aquila è il ritorno al successo atteso per diciassette anni.
Quel Palio del 1939 lo vinse Pietrino, fantino romano sempre discusso ed al centro di mille intrighi, questa del luglio 1956 è la sua ultima presenza sul tufo. L'anno successivo, durante le riprese del film "La ragazza del Palio", in cui era impegnato come comparsa, Pietrino morirà d'infarto, una fine beffarda per chi nel "Palio vero" aveva preso al massimo qualche cazzotto.
(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)
















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