Torna Gaudenzia e tocca alla Tartuca che si accorda subito con Ciancone, l'altra favorita è la Torre con Sturla, la fresca vincitrice di luglio, che viene affidata a Vittorino al suo debutto per i colori di Salicotto.
Per il resto poco o niente, nemmeno Archetta viene considerata più di tanto, tocca alla Selva che decide di dare una possibilità al giovane Romanino, fantino già da qualche tempo nel giro paliesco. Tuttavia a correre la prima prova nella Selva è un certo Pietro Cutrone, in realtà Antonino Pecoraro, fratello di Tristezza che corre nella Chiocciola, il Regolamento vietava ancora a due consanguinei di correre il Palio ed il falso Cutrone resta a piedi. Pochi movimenti di rilievo nelle prove, nell'Oca corre sempre Rompighiaccio, ma per il Palio su Velka c'è Ranco.
L'entrata di rincorsa della Civetta ha un esito incredibile, il Biondo non riesce a controllare Incantatella che si schianta contro il verrocchio, quasi travolgendo il Mossiere. La mossa è valida, la Selva parte nettamente prima seguita da Istrice e Chiocciola. La favorita Tartuca viene ostacolata da Oca e Lupa, mentre la Torre parte malissimo, in grande ritardo, penalizzata dalla rincorsa della Civetta.
La Selva è tranquilla in testa, dietro Istrice e Chiocciola si danno battaglia fino alla caduta del Terribile al secondo Casato. Nel frattempo la Torre rimonta alla grande, ma Vittorino cade all'ultimo San Martino volando letteralmente dalla groppa di Sturla.
Romanino ed Archetta hanno già vinto, tra lo stupore generale, seconda la Chiocciola di molto staccata e soddisfatta per la purga presa dalla Tartuca con la grande Gaudenzia. Dopo dieci anni vince il Palio un fantino esordiente.
Un'ultima curiosità proprio su Romanino, pare che durante la carriera fosse ubriaco, per aver diviso, col barbaresco della Selva, un beverone particolarmente gustoso ed alcolico che Archetta aveva sdegnosamente rifiutato.
(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)
















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