L'undicesimo Palio straordinario del secolo sancisce il dominio assoluto di Gaudenzia che conquista il suo terzo trionfo nello stesso anno, un'impresa storica. Il Nicchio non viene estratto e lascia Vittorino libero di ritrovare la "sua" Gaudenzia nel Leocorno.
Nelle prove ci sono parecchi cambi di monta, Veleno sostituisce Giove nel Drago, il debuttante Strigolo toglie il posto a Lampino nell'Oca, nella Lupa il piccolo Mezzetto viene preferito al Terribile che si accasa nella Giraffa.
Due cavalli arrivano al Palio in precarie condizioni fisiche, Botticella dell'Aquila ed Uganda della Giraffa.
Come nel Palio di luglio Vittorino e Gaudenzia partono di rincorsa e la carriera è senza storia sin dalla mossa.
Il fantino del Leocorno entra con la Lupa fuori posto, Gaudenzia porta via il canape di peso e fa subito il vuoto, dietro ci sono la Civetta, la Selva e l'Oca. È un'esaltante corsa di testa per il Leocorno, dietro Civetta e Selva possono solo contendersi il secondo posto, al primo Casato casca la Tartuca, al secondo San Martino stessa sorte per l'Oca.
Il Palio è già finito, Vittorino e Gaudenzia entrano nella leggenda, le loro gesta saranno raccolte, dalla scrittrice Margherite Henry, in un romanzo per bambini intitolato "Gaudenzia, la regina del Palio".
(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)
