Ritorno al successo per Aceto dopo un periodo abbastanza negativo in cui Bastiano sembrava poter prendere il predominio.
Proprio Bastiano è la chiave tattica di questo Palio, impegnato con la Torre preferisce accasarsi nel Montone, dove scalza il giovane Bucefalo, per montare Panezio al suo ventesimo e ultimo Palio in dodici anni di Piazza.
L'Oca affida al solito Aceto lo scorretto Bayardo, nella Torre su Brandano c'è il debuttante Rino che in corsa metterà in mostra tutti i suoi limiti.
La Giraffa è costretta a cambiare monta, Moretto cade al canape nella seconda prova, si frattura un braccio e viene sostituito da Castangia, altro sardo al debutto con Cittino e Rino.
Questa volta la mossa non ha tempi lunghi, partono in testa Civetta, Drago, Montone e Onda.
Rino ha la possibilità di stringere Aceto allo steccato ma se la lascia sfuggire e l'Oca può inseguire tranquillamente i primi.
Infatti a San Martino, sfruttando la potenza di Bayardo, Aceto è già secondo dietro la Civetta, terzo è il Montone, nelle posizioni di rincalzo una brutta caduta mette fuori gioco Onda, Nicchio e Drago.
La Civetta resta al comando per un giro, ma all'inizio del secondo viene passata dall'Oca, al Casato il Montone ha un'incertezza e perde terreno.
Aceto conduce Bayardo con grinta e sicurezza, dietro si sprecano le cadute, vanno sul tufo Istrice, Tartuca, Civetta, Torre e Giraffa.
Solo Bastiano resta in groppa a Panezio ma il divario è troppo grande e il Montone non va oltre un deludente secondo posto.
Il drappellone della torraiola Vita Di Benedetto, seconda donna a dipingere un Palio dopo Maria de Maria nel 1921, finisce così nell'Oca che torna in festa dopo sette anni di digiuno.
(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)
















|