Dopo ventisei anni il Leocorno torna alla vittoria, la cuffia passa al Bruco, ancora perseguitato dalla malasorte.
Rispetto alla tratta di luglio l'offerta dei cavalli è leggermente superiore, Miura e Uana fanno ben sperare Bruco e Leocorno, possibili sorprese l'esperta Zalia nella Torre e la veloce Lamadina nella Pantera.
Il Bruco si accorda subito con Cianchino, mentre nel Leocorno c'è un'alternanza fra Bersaglia e Aceto che arriva al Palio da favorito assoluto.
La mossa è confusa e molto tesa, il cavallo Nibbio, che ha già dato problemi nelle prove, è nervosissimo. A peggiorare la situazione le rivalità fra i canapi, la Giraffa di rincorsa tiene d'occhio il Bruco, Civetta e Leocorno sono vicine e si danno noia. Lo stesso accade fra Torre e Onda, il cui scontro è subito cruento con nerbate e cavallate.
L'ingresso della Giraffa coglie impreparato il Montone e il Bruco, che perde subito le sue possibilità di vittoria. L'Onda ostacola nettamente la Torre, con Marasma che trattiene Spillo.
Partono in testa Chiocciola e Nicchio, seguite da Leocorno, Civetta e Pantera. Già a San Martino il Faenza e Bastiano si danneggiano e rompono la loro azione.
Al Casato il Nicchio cade e il Leocorno prende deciso il comando. Aceto spinge alla grande Uana de Lechereo, il vantaggio si fa subito abissale, in pista volano svariati oggetti, ma nulla impedisce il trionfo del Leocorno, seguono staccatissime Chiocciola, Pantera e Torre.
Nel dopo-Palio scoppiano gravi disordini fra Torre e Onda, con i torraioli che invadono Malborghetto.
(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)

- RADIOCRONACA DI TAMBUS -
(a cura di Ricordi di Palio)

















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