Il diciassettesimo Palio straordinario di questo secolo sancisce una nuova netta affermazione della Selva, alla sua decima vittoria in soli ventisette anni. Dopo due Palii senza campioni, tornano in Piazza Panezio e Rimini, che fanno felici Selva e Drago.
Nell'Istrice si riforma la coppia vittoriosa in luglio per l'Onda, Marasma-Miura. Le prove sono all'insegna della tranquillità, quasi tutte le Contrade chiudono subito con i rispettivi fantini, solo la Tartuca è costretta a rinunciare a Legno che, caduto malamente nella quarta prova, si infortuna e viene sostituito da Spillo.
La mossa è molto lunga, i cavalli escono tre volte dai canapi. Istrice e Drago, con due dei cavalli favoriti e un'ottima posizione, si disturbano. Zinghera de Codinas con le sue evoluzioni mette in grossa difficoltà Spillo. Quando Aceto si decide a entrare partono in testa Selva e Drago, seguite poco più dietro da Istrice, Torre e Lupa.
Al primo San Martino la Selva gira benissimo, dietro c'è l'Istrice che tuttavia inizia già a perdere terreno, seguono Drago, Torre e Lupa.
Al primo Casato cade il Drago, Bastiano e Panezio prendono il largo, si alternano al secondo posto Istrice, Torre e Rimini scosso.
Al secondo giro cadono Bruco, Tartuca e Oca, la Selva è sempre nettamente prima. L'unico brivido all'ultimo San Martino, Bastiano gira larghissimo e urta i materassi, ma resta a cavallo e va a vincere precedendo Rimini scosso e la Torre. Per Vallepiatta un nuovo trionfo, con Bastiano che diventa il rivale più accreditato di Aceto.
(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)
















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