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L'Istrice risponde subito alla Lupa, protagonista ancora Ruello che, con le sue imprese, contribuisce ad alimentare le nascente rivalità fra le due contrade. Favorita, insieme all'Istrice, è la Giraffa con Porcino su Folco.
La seconda prova salta per pioggia, nelle altre ci sono molti cambi di monta, solo Giraffa, Istrice e Lupa restano sempre con lo stesso fantino. L'Oca cede Meloncino alla Civetta e monta Ganascia, per la prima ed ultima volta. Studente passa dall'Onda alla Tartuca, nel Leocorno il debuttante Biondo vince la concorrenza di Cucciolo e Smania.
La Selva corre solo la prima prova con un giovane, poi Melisenda s'infortuna ed al Palio arriva Sgonfio, lasciato a piedi dalla Tartuca. Partono in testa Selva, Giraffa e Leocorno, l'Oca resta attardata.
Porcino viene preso in consegna da Sgonfio e Biondo che lo nerbano furiosamente da Fonte Gaia a San Martino, dove le tre battistrada allargano notevolmente, il Leocorno cade.
L'Istrice dall'interno prende la testa, Ganascia viene frenato dalle nerbate di Sgonfio, più dietro cadono Civetta e Tartuca.
La Giraffa, libera dall'ostacolo di Selva e Leocorno, si lancia all'inseguimento dell'Istrice.
Inizia il secondo giro con l'Istrice in testa seguito da Giraffa, Lupa, Selva ed Oca. Dopo un altro scambio di nerbate Ganascia riesce a superare la Selva, intanto l'Istrice incrementa il suo vantaggio.
Nel terzo giro le posizioni restano invariate, Pietrino e Ruello portano il cencio in Camollia dopo ventuno anni di astinenza, mai l'Istrice aveva atteso tanto un successo nella sua storia.
Grande festa anche per il mangino istriciaiolo Mezzedimi, sostituto del Capitano Fabio Sergardi, impegnato nella campagna d'Africa.
Grande tensione nel dopo-Palio fra Ganascia e la stalla dell'Oca, il fantino rompe definitivamente i rapporti con la Contrada di Fontebranda.
(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)


Foto tratte da "La Nazione" del 15 agosto 1935
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