
Nessuno dei dieci cavalli presentati ha mai vinto il Palio, il lotto è molto equilibrato, i migliori barberi sembrano essere la Gobba di Vescona, toccata alla Civetta e la Tordina, conosciuta anche come Elsa, che tocca all'Oca.
Subito dopo la tratta si accende una sanguinosa rissa fra ocaioli e torraioli, sedata a stento dalla forza pubblica.
L'Onda riceve in sorte Proserpina in precarie condizioni fisiche e non corre nemmeno una prova.
Staggino monta nell'Istrice alla Provaccia sostituendo all'ultimo momento Bovino, nel Montone Memmo prende il posto Tizio Canali, nella Selva Smania vince la concorrenza di Cittino, infine nel Bruco Morino scalza lo spazzino ocaiolo Ciambella.
La mossa ha un ottimo allineamento, partono primi Oca e Civetta, buona la progressione della Giraffa, partita di rincorsa con Ganascia e Lampino, un cavallo cieco dall'occhio destro.
Bubbolo e Tripolino si nerbano, dando vita ad una suggestiva lotta fra la vecchia e la nuova generazione di fantini.
A San Martino, l'esperienza di Bubbolo prevale su Tripolino e l'Oca prende il comando per non mollarlo più sino al termine.
Con l'Oca in testa, abbastanza nettamente, la Giraffa supera la Civetta e si piazza al secondo posto.
Le posizioni restano invariate sino alla conclusione, il vecchio Bubbolo ha la meglio sui giovani Ganascia e Tripolino, conquistando la sua quarta ed ultima vittoria.
Dura contestazione per Ganascia da parte dei giraffini, poco soddisfatti della sua corsa.
(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)













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