Il Palio si prospetta abbastanza incerto, nessun barbero presente è nettamente superiore agli altri.
Nelle prove ci sono molto cambi di monta, forse dovuti all'incertezza sul valore dei barberi. La Torre gira Fulmine all'Aquila che cede Rombois al Leocorno, in cui Scansino non trova fiducia.
Il Bruco prova Sciò e Nello Magnelli, ma all'ultimo momento sceglie Guido Rossi, liberato dalla Pantera in cui fa il suo esordio Moscone.
La monta di Picino nel Nicchio desta molto clamore, infatti mette in contrasto per qualche tempo il fantino con l'Oca, contrada alla quale è da sempre legatissimo.
Dalla mossa partono al comando Drago e Nicchio, segue il Montone, staccato di qualche metro.
A San Martino, Rancani dall'interno passa sia Bubbolo che Picino e prende la testa con grande autorità. La carriera sembra non avere storia, dietro il Montone le inseguitrici arrancano. Ma al terzo giro si concretizza la straordinaria rimonta del Leocorno.
Rombois arriva a ridosso di Rancani, fra i due inizia una spettacolare battaglia di nerbate. Il fantino del Montone, contando anche sulla maggiore potenza del suo barbero Storno, riesce a rintuzzare gli attacchi del Leocorno e va a vincere.
Il rinvio per pioggia del Palio ordinario causa l'annullamento della carriera a sorpresa organizzata per il diciassette agosto.
Con la disputa del Palio a sorpresa nel 1913 si sarebbero corse quattro carriere, così come accadde nel 1896.
(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)












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