
Su proposta della Società dei Commercianti, ex Società delle Feste già organizzatrice dei Palii alla romana e con i cavalli scossi, viene introdotto un nuovo tipo di carriera con una formula inedita.
Il giorno successivo al Palio dell'Assunta si procede all'estrazione delle dieci contrade, a queste vengono abbinati, con due sorteggi distinti, i cavalli ed i fantini che hanno corso il giorno prima.
I fantini, tenuti chiusi in una stanza, vengono a conoscenza della contrada con cui correranno solo a pochi minuti dall'inizio della carriera. I contradaioli vengono a conoscenza della propria accoppiata solo all'uscita della contrade dall'Entrone.
La sorte favorisce l'Aquila con un baio del fantino Moro, la Lupa con Stella, la Pantera con Calabresella, la Torre con Gobba e la Chiocciola con Stornino.
Il sorteggio dei fantini fa esultare l'Onda che con il grande Picino ed un buon cavallo può puntare alla vittoria.
Dalla mossa esce prima la Pantera, seguono Lupa, Istrice e Drago. L'Oca di rincorsa, con Zaraballe e la modesta Farfalla, riesce a partire fra i primi, nonostante la presenza della Torre al nono posto.
L'Istrice gira primo a San Martino, ma ben presto hanno il sopravvento Oca e Pantera che iniziano il duello decisivo per gli esiti della carriera. Sciò ha la grande occasione di vincere per la prima volta dopo diciassette presenze in piazza.
Calabresella, che ha vinto il Palio del giorno prima, è nettamente superiore a Farfalla, ma i tentativi di Sciò si infrangono contro il nerbo di Zaraballe.
Per tutta la carriera l'Oca respinge gli assalti della Pantera e vince a sorpresa il Palio a sorpresa...
Dopo la carriera si registrano alcuni incidenti, Zaraballe viene colpito da una bastonata da un nicchiaiolo, che gli contesta la prova opaca del giorno prima.
Lo stesso fantino vittorioso viene chiuso in una stanza del Comune per evitare altri incidenti, tra gli ocaioli festanti si sparge la falsa notizia dell'arresto di Zaraballe, ne nascono alcuni tumulti sedati dopo circa un'ora con l'arresto dei più esagitati.
(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)













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