Per la prima volta nel secolo si corre in nove, il cavallo della Torre, montato da Fulmine, si infortuna alla seconda prova e la Contrada di Salicotto è costretta a rinunciare al Palio.
Favorite della vigilia sono Lupa ed Aquila che per tornare al successo, mancante dal 1880, si affida al veloce Stornino ed al fido Nappa, fantino molto legato alla contrada del Casato ed al suo Capitano Silvio Griccioli.
Nelle prove solo l'Aquila non cambia nemmeno una monta, tutte le altre contrade provano più fantini. Rancani corre nella Tartuca, nella Selva e nel Leocorno ma per il Palio resta a piedi. La Selva prova quattro fantini per poi affidarsi a Martellino, nella Chiocciola Bozzetto sostituisce Tabarre, nella Giraffa Popo toglie il posto a Testina, nella Lupa Zaraballe scalza Caino.
Dalla mossa esce prima la Tartuca, con Bellino al suo ultimo Palio, seguono Lupa, Chiocciola ed Aquila.
Si accende subito una furiosa lotta a nerbate fra Tartuca e Chiocciola, Bellino e Bozzetto escono di scena, ne approfittano Aquila e Lupa.
La lotta si restringe a queste due contrade, l'Aquila riesce a prendere la testa durante il secondo giro. La Lupa, pur contando sul miglior cavallo, non riesce a passare.
Il cencio torna nell'Aquila dopo ventisei anni di attesa, la cuffia passa alla Chiocciola a digiuno dal 1888.
(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)














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