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- LE PROVE DEL PALIO DEL 16 AGOSTO 1906 -
pagina curata da Carmelo Lauretta e Alberto Fiorini



In neretto chi vinse la prova; l'ordine delle dieci Contrade segue quello dell'estrazione, ossia è riferito alla prima prova.



Il Palio fu vinto dall'Aquila (vedi la scheda relativa)


La mattina del 13 agosto furono, secondo il solito, provati diciannove cavalli, suddivisi in quattro batterie, I dieci dichiarati idonei furono sorteggiati e consegnati alle Contrade. I migliori toccarono alla Torre, alla Lupa, alla Tartuca, alla Giraffa ed al Val di Montone; cavalli discreti ebbero l’Aquila e la Selva; cattivi toccarono alla Chiocciola, all’Onda ed al Leocorno. Per la prima prova le Contrade furono schierate tra i canapi secondo l’ordine di tratta invertito. Non si comprendono, invece, i criteri applicati per stabilire gli schieramenti delle altre prove.

1a PROVA - Dalla mossa partirono prime unite Aquila e Montone; a S.Martino voltava prima l’Aquila e secondo il Montone. Quest’ultimo veniva ben presto raggiunto e passato dalla Tartuca e dalla Torre che per tutta la corsa si contrastarono il terreno passo per passo; l’Aquila intanto si mantenne sempre prima e vinse la prova. Alla vincita gli altri arrivarono nell’ordine seguente: seconda Tartuca e terza Torre. La Selva cadde al canape; ed il Leocorno. alla seconda girata, cadde poco dopo il palco dei giudici, insieme con il cavallo. Subito dopo la prova il mossiere Amerigo Pellegrini rimise al Sindaco un rapporto, in cui chiedeva che il fantino Ernesto Felli, colpevole di aver forzato la mossa, fosse sospeso dal correre le prove. Il fantino della Selva, che era tornato alle corse dopo tre anni di squalifica, fu sospeso dall’assessore Bettino Marchetti dal prendere parte alle due prove del giorno 14 agosto.

2a PROVA – La seconda prova fu contraddistinta da un incidente al cavallo della Contrada della Torre, che, nella caduta, travolse e ferì gravemente un bambino. Il cavallo della Torre non fu più in grado di correre. Questa prova fu priva di qualunque interesse, perché si può dire che come i cavalli partirono dal canape così arrivarono alla vincita, e cioè: Tartuca, Lupa e Giraffa. Come anticipato, disgraziatamente in questa corsa si ebbe a lamentare un doloroso incidente. Il cavallo della Torre, su cui correva il fantino Guido Sampieri detto Fulmine, ebbe una scappata cattiva, ma ben presto acquistò buon tratto di strada; avanti di giungere alla voltata di S.Martino urtò contro lo sprangato travolgendo nel mezzo alla pista un bambino che da questo si sporgeva, mentre il fantino cadeva entro la piazza. Il bambino, tale Umberto Braconi di Fortunato di anni 9, venne subito raccolto e trasportato allo spedale, mentre dalle narici gli scendevano due rivi di sangue. Portato allo Spedale il Braconi fu subito visitato dal Dott. Risicato che gli riscontrò la frattura delle ossa del naso, contusione al labbro superiore, al torace sinistro, all’addome ed al ginocchio sinistro. Dopo due ore il Prof. Domenico Biondi procedé all’operazione della laparotomia. Le condizioni del Braconi furono giudicate assai gravi, ma non disperate, ed infatti esso poté guarire. Il cavallo della Torre per il forte urto battuto contro lo steccato non fu in grado di correre né per alcuna altra prova né per il Palio.

Il cavallo della Torre fu visitato dal veterinario comunale Dott. Pasquale Pietroni che esentò l’animale dalla terza e dalla quarta prova.
Siena, li 14 Agosto 1906
Il sottoscritto Veterinario Comunale dichiara di avere visitato il cavallo della Contrada della Torre e di avere riscontrato che il medesimo ha riportata una grave contusione all’articolazione scapolo-omerale destra, in seguito all’urto durante la prova di questa mattina, per la quale ha rotto lo staccato della piazza presso la curva di S.Martino.
Credo necessaria l’esenzione per la prova di questa sera e di domani mattina, onde sottoporlo alle necessarie cure.
Il Veterinario Comunale
Dott. Pasquale

L’esenzione fu estesa verbalmente a tutte le prove, ma la mattina del Palio il Veterinario rimise all’assessore delegato per la corsa un altro certificato, dove si dichiarava che il cavallo della Contrada della Torre, già esente dalle prove per il motivo indicato nella precedente dichiarazione, essendo peggiorato, non si trova in condizioni di potere prendere parte alla corsa di questa sera.

3a PROVA - Questa prova non destò alcun interesse; fu vinta dalla Giraffa che partita prima dal canape tale si mantenne per tutta la corsa. Alla vincita gli altri arrivarono nell’ordine seguente: Lupa, Tartuca, Selva.

4a PROVA - Dalla mossa partì prima la Tartuca, seguita a breve distanza dalla Lupa, la quale al 2° giro alla pianata stava per passare prima, quando il fantino cadde, senza però farsi alcun male. La Tartuca rimase prima per tutto il rimanente della corsa, ma due o tre colonnini avanti la vincita, mentre il fantino tratteneva il cavallo per fermarlo, venne passata dall’Onda la quale così vinse la prova. Seconda Tartuca, terza Selva. Dopo questa prova il Capitano della Lupa Alessandro Sergardi Biringucci avanzò reclamo contro il fantino della Tartuca Angelo Volpi detto Bellino poiché trovandosi vicino al fantino della Lupa lo ha urtato coll’avambraccio e con la mano producendone la caduta.

PROVA GENERALE - Per questa prova la Piazza era letteralmente gremita di pubblico, richiamatovi ancora dalla tombola pubblica estratta avanti la corsa, a favore del fondo permanente per il rinnuovamento degli storici costumi delle Contrade. Quando i fantini furono chiamati al canape, si notò tanto fra loro che fra i cavalli una vivacità straordinaria; tanto che il mossiere dopo che 3 o 4 Contrade furono entrate fra i canapi ordinò che i fantini scendessero da cavallo, ammonendoli severamente se di nuovo si fossero scambiati i posti. Fatti tornare i fantini nuovamente al canape, fu data la mossa che riuscì splendida. I cavalli partirono in un gruppo compatto, formando un magnifico colpo d’occhio; in testa a tutti era l’Aquila, ma a S.Martino venne raggiunta e passata dalla Tartuca e Giraffa, che si staccarono di parecchi metri dagli altri. Subito s’impegnò fra la Tartuca e la Giraffa una lotta addirittura emozionante; il fantino della Tartuca serrava ad ogni istante la Giraffa, che inutilmente si sforzava di passare prima, gli occhi di tutti erano rivolti a quei due che appassionatamente avevano ingaggiata tra loro un’accanitissima lotta. Intanto la Lupa che era terza guadagnava sempre terreno avvicinandosi ai due contendenti, e fra le grida assordanti di tutta la piazza dopo l’ultima voltata del Casato passava prima e vinceva la prova; seconda Tartuca e terza Giraffa.

PROVACCIA - Secondo il solito questa prova fu provaccia di nome e di fatto; vinse l’Aquila. Corsero gli stessi fantini che per il Palio.