In questo giorno venne corso il palio per detta venuta in Siena delle truppe dell'VIII corpo d'armata, giunte nella nostra Città la mattina del 23 Agosto, reduci dalle manovre di campagna
I cavalli furono assegnati alle Contrade verso le ore 5 del giorno 22 a causa della pioggia che aveva ridotto la pista un vero pantano. Dei 15 dati in nota ne furono senza provarli scelti 10 e sorteggiati fra le Contrade.
I migliori cavalli toccarono alla Civetta (di gran lunga superiore a tutti gli altri) Torre e Bruco, quest'ultimo però era difettoso in una gamba davanti e soggetto ad azzopparsi; era quello con il quale vinse la Torre nel 1895; veniva quindi quello della Selva, di poco inferiore a quello della Torre; indi Drago e Pantera. La Giraffa ebbe quello che per il 16 Agosto toccò all'Oca, molto bravo per due sole girate. Erano cattivi quelli toccati alla Tartuca, Nicchio e Istrice.
Le Prove.
La sera del 22 e la mattina del 23 non ebbe luogo la prova a causa della pioggia, per cui la prima prova fu corsa la sera del 23, ma sempre a causa delle pessime condizioni del terreno fu una corsa poco soddisfacente avendo provato un poco i respettivi cavalli soltanto la Giraffa, la Pantera e la Civetta. Vinse la Civetta.
Alla 2ª prova non essendo ancora adatto completamente l'interro della pista, caddero appena partite dal canape Nicchio e Selva; fu al solito una corsa poco soddisfacente giacchè diversi cavalli, tra i quali alcuni dei migliori, non provarono. Vinse il Drago il cui fantino (Tabarre) cadde nel fermare il cavallo e con lui cadde ancora il cavallo. Alla prova generale non poterono prendere parte Drago e Nicchio a causa della caduta fatta la mattina. La prima mossa non fu buona, ma i fantini corsero per almeno un mezzo giro. In fantino della Pantera caduto in faccia alla Cappella non fu più in grado di correre, come pure non corse altrimenti il Bruco a causa della rottura del morso; di modo che tornarono alla mossa soltanto 6 contrade. Data nuovamente la mossa cadde subito la Giraffa, la corsa fu abbastanza gareggiata e vinse la Civetta.
La Provaccia fu vinta dalla Selva. Caddero al 1° giro a S.Martino sempre a causa del cattivo interro, Tartuca, Pantera e Giraffa. Il fantino della Pantera, Dante Tavanti, nella caduta riportò la frattura della spalla.
Il palio.
La Nob. Contrada dell'Aquila, ritiratisi da questo palio, stabilì però di prendere parte al corteo delle Comparse solo per riguardo agli ospiti e di renunziare all'emolumento di £ 20, che il Comune passa alle Contrade che non corrono.
Essendo il prato di S.Agostino ingombrato dai carri delle tuppe, la riunione delle comparse ebbe luogo in Piazza del Duomo.
La tradizionale festa senese mai ebbe un'animazione ed un pubblico così numeroso come questa volta, e mai assistè al palio un così notevole numero di spettatori adesso del tutto nuovi.
Il centro della piazza era stipato, zeppo di pubblico, fra cui spiccavano le copertine bianche dei copricapo dei militari. Gli ufficiali occupavano quattro terrazzini ad essi riservati. Si calcola che fossero in piazza non meno di circa 30 mila persone, di cui 5 mila militari. La sfilata delle pittoresche comparse delle 17 Contrade produsse un grande effetto sugli ospiti, i quali più di tutto si meravigliarono della manovra delle bandiere.
I soldati saliti sui palchi e pigiati giù in mezzo alla piazza guardavano con espressione di sorpresa tutto quell'agitarsi di bandiere per loro così nuovo e lo stamburìo assordante mischiato al confuso mormorio della folla ed alle note della trazionale marcia, tutto insieme il colpo d'occhio della piazza formante un insieme di cose tale da fare conservare per lungo tempo un'idea ben chiara della festa tradizionale delle Contrade, unico avanzo delle gloriose libertà comunali che in tempi nuovi né le nuove idee degli uomini potranno mai distruggere.
Dopo lo sfilare del corteo occorse nuovamente l'intervento dei Carabinieri a cavallo per fare sgomberare la pista in prossimità della voltata di S.Martino e per mandare indietro i militari i quali in gran numero si erano collocati presso il Chiasso Largo.
Il palio fu corso pochi minuti prima delle ventiquattro (ossia il tramonto).
Dalla mossa scapparono prime Civetta e Selva e subito si accese fra i due fantini una bella lotta di nerbo, rimanendo prima la Civetta. Alla Cappella la Torre che era partita quarta, passò dopo molte nerbate la Selva ed entrò seconda. Alla Fonte Gaia al 2° giro si trovarono insieme Torre, Selva e Pantera e fra i 3 competitori si scambiarono moltissime nerbate, ma la Torre potè mantenersi prima e così vinse il palio.
Alla vincita arrivarono nell'odine seguente: 1ª Torre, 2ª Civetta, 3ª Selva, 4ª Pantera, 5ª Giraffa, 6° Istrice, 7° Bruco, 8° Drago, 9ª Tartuca, 10° Nicchio.
Avendo la Civetta un cavallo molto superiore agli altri ed avendo avuto il vantaggio di partire prima dal canape tutto faceva ritenere che avesse dovuto rimanere vincitrice, onde fu con non poca sorpresa che si vide vincere la Torre.
Il Bruco, il Drago e la Giraffa benchè avessero buoni cavalli nulla figurarono, e ciò si spiega quanto al Bruco per esserglisi azzoppato il cavallo, quanto alla Giraffa e al Drago per avere percorso circa un giro mentre la prima mossa non era stata dichiarata valida. Occorsero infatti 2 mosse, perchè la 1ª volta, quando fu abbassato il canape, la Torre e l'Istrice non erano entrati fra i canapi.
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Il Capitano della Civetta Sig. Gaetano Inglesi in seguito a questo palio renunziò al suo ufficio, e per mezzo della stampa rese noto al pubblico di avere chiesto al Comune l'espulsione dalle corse del proprio fantino Genesio Sampieri detto Il Moro per avere favorita la Contrada della Torre nella vincita del palio.
(Da "I quaderni del Griccioli" della Nobil Contrada dell'Aquila)
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