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14 maggio 1809
TORRE

PALIO STRAORDINARIO IN ONORE DI ELISA BACIOCCHI, SORELLA DI NAPOLEONE, GOVERNATRICE DI TOSCANA


L'ordine è quello di entrata fra i canapi e il grassetto indica la vincitrice
In questo colore le contrade estratte a sorte
Cliccando sui nomi dei fantini e sulle immagini, si apriranno le relative pagine
(Abbreviazioni: B=baio; G=grigio; I=isabella; M=morello; R=roano; S=sauro)

* Fantino esordiente

M. di T.Fosi CHIOCCIOLA Tonfo *
G. di L.Regoli GIRAFFA Mangiagatte
M. di P.Croci BRUCO Gobbo Chiarini
S. di B.Ricci SELVA Belloccio *
M. di G.Parronchi ONDA Brandino
B. di B.Fontaniu LEOCORNO Groppasecca
B. di G.Manetti TORRE Biggéri
M. di G.Manetti VALDIMONTONE Vecchia
M. di G.B.Gigli PANTERA Caino
M. di G.Cianferotti ISTRICE Gigi Bestia

GIUDICI DELLA MOSSA: Ottavio Gori e Antonio Borgognini

CAPITANO VITTORIOSO: Giuseppe Frullini

La contrada non vinceva dal 16 agosto 1796
Il fantino non vinceva dal 2 luglio 1808




In occasione della venuta nella nostra città della gran duchessa Elisa governatrice di Toscana sorella di sua maestà Napoleone imperatore dei Francesi fu fatto dalla mairie di Siena correre un Palio alla Tonda di talleri quaranta, che vinse la Contrada della Torre col fantino Biggieri nel cavallo bajo scuro di Giuseppe Manetti. Entrata prima a S.Martino alla prima girata dopo la Chiocciola, sempre si mantenne tale. Le altre Contrade che corsero furono secondo l'ordine che entrarono in Piazza: Pantera, Selva, Onda, Giraffa, Leocorno, Istrice, Torre, Valdimontone, Bruco, e Chiocciola. Dette Contrade non fecero altra Comparsa che quella di un Capitano, e di un tenente a piedi. Ma la detta mairie aveva fatto un carro esprimente la Beneficenza, l'Ombrone personificato, ed alcune Ninfe. La detta gran duchessa arrivò a Siena la stessa mattina del 14 maggio alle ore nove, e fu ricevuta alla Porta Camullia, al suono della pubblica banda, da diverse dame portatevisi espressamente in carrozza, e da tutte le Contrade con le loro respettive bandiere spiegate, e da numero diciassette fanciulle col fiocco in petto della respettiva Contrada, le quali le presentarono un bel mazzo di fiori, ed una composizione poetica analoga alla circostanza. La carrozza della Gran Duchessa fu tirata a mano dal popolo fino al Palazzo Imperiale, dove arrivata si fece pubblicamente vedere dalla terrazza, e quindi si portò alla Metropolitana a udire la S.Messa. La sera dopo il Palio fuvvi gran festa di ballo al teatro, cui la detta Gran Duchessa non intervenne per alcune indisposizioni di salute. Nel lunedì si portò a visitare i Conservatorj del Refugio, e di S.Maria Maddalena, e nella sera alla festa di ballo al Casino. Nel martedì mattina onorò la Cavallerizza dove osservò alcuni giuochi fatti dai signor convittori del Collegio Tolomei, i quali le diedero nella sera di detto giorno un'accademia, da dove si portò alla festa di ballo ai Rozzi. Finalmente nel mercoledì 17 maggio alle ore tre partì da questa città ritornando a Firenze. Susseguentemente attese le tante vittorie riportate dai francesi sulle armi austriache la mattina del dì quattro giugno nella chiesa Metropolitana fu cantato solenne Te Deum, ed il giorno vi fu la Corsa alla lunga con numero 17 cavalli distribuiti a sorte alle 17 Contrade, essendo restato vincitore il cavallo di Giuseppe Manetti addetto alla Tartuca, che aveva vinto il Palio alla tonda nel 14 maggio decorso nella Torre, come è stato detto di sopra. Nella sera fuvvi illuminazione per tutta la città, e festa di ballo al Teatro.

(Da "Memorie di Palio a cavallo tre secoli" a cura di Paolo Tertulliano Lombardi)