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- 18 ottobre -

1503: muore Papa Pio III






  
Il 18 ottobre è una data di quelle che segnano le famiglie per i Piccolomini.
Il 18 ottobre 1503 muore a Roma Francesco Todeschini Piccolomini, papa Pio III e nipote di Enea Silvio Piccolomini, papa Pio II, nato un secolo prima in questo stesso giorno (1403).
Francesco nasce a Sarteano, in provincia di Siena, il 29 maggio 1439 ed è figlio quartogenito di Nanni (Giovanni) Tedeschini e di Laudomia Piccolomini, sorella di papa Pio II.
A 22 anni, il 6 febbraio 1460, viene nominato amministratore della neonata sede arcivescovile di Siena dallo zio, papa Pio II, il quale gli consente anche di fregiarsi del nome e del rango dei Piccolomini.
Una carriera lampo la sua: il 5 marzo dello stesso 1460 viene nominato cardinale diacono nel concistorio celebrato proprio a Siena dove Francesco giunge il 21 marzo ed in quello stesso giorno, in duomo, riceve la berretta cardinalizia.
Le cariche all’interno della chiesa sono molteplici: esegue abilmente missioni amministrative e diplomatiche, è vicario di Pio II quando questo intende partire per la crociata (1464), è legato in Germania (1471), a Perugia (1488), poi legato di Alessandro VI presso Carlo VIII (1494).
Il 22 settembre 1503 viene eletto papa con il nome di Pio III. Per festeggiare l'avvenimento, i senesi organizzarono, l’8 ottobre, una solenne processione.
E’, purtroppo, un pontificato assai breve: il 18 ottobre, a soli 26 giorni dalla sua proclamazione, Pio III muore. Ufficialmente il decesso è attribuito ad un’ulcera alla gamba, ma serpeggia, dato il momento politico in cui visse, il sospetto di un avvelenamento commissionato da Pandolfo Petrucci, al tempo signore di Siena, offrendo campo all'ipotesi di una congiura tutta senese.
Durante il suo brevissimo pontificato poté solo annunciare il proposito di attendere alla riforma della Chiesa e alla pacificazione della Cristianità. Amante dell'arte, riconoscente allo zio, e in sua memoria fonda quando era ancora cardinale, nella navata sinistra del duomo, l’altare Piccolomini nel luogo in cui si trovava in origine la cappella appartenente all'Arte dei Calzolai, intitolata alla Natività di Maria.
Venne commissionato intorno al 1480 allo scultore lombardo Andrea Bregno. Delle statue nelle nicchie quattro, straordinarie, sono realizzate da Michelangelo. Il cardinale Francesco Todeschini Piccolomini voleva così celebrare lo zio, Pio II (ma anche la forte presenza politica e culturale della famiglia Piccolomini in città) e, con gli stesi intenti, costruisce, dal 1492 al 1502, in alcuni ambienti della canonica adiacenti alla fiancata sinistra del duomo, un'aula destinata ad accogliere le preziosissime raccolte librarie dello zio.
Affidando il prospetto marmoreo a Lorenzo di Mariano (detto il Marrina) e la realizzazione degli affreschi al Pinturicchio, di fatto, ha regalato a Siena quello splendido capolavoro che è la Libreria Piccolomini.


(cliccare sulla cartolina per ingrandirla)

Non riuscì a vederla completata e non fu nemmeno sepolto nell’altare che fece costruire panche per accogliere i suoi resti perché, ormai eletto papa, venne sepolto in San Pietro, e da lì oggi riposa nella basilica di Sant'Andrea della Valle, insieme allo zio Pio II.


questa pagina è stata curata da Maura Martellucci