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- 18 ottobre -

1924: Fondazione della Cassa Rurale Cattolica di Monteriggioni






  
La Cassa Rurale Cattolica di Monteriggioni, oggi confluita in “Chianti Banca”, prese vita il 18 ottobre 1924.
Si era nel corso di un periodo di scontro dell’economia locale senese con disoccupazione e inasprimenti di tributi, tra i quali risaltavano le tariffe daziarie sui prodotti dell’agricoltura e addirittura una tassa sul bestiame.
Don Alessandro Muzzi, nato nel 1884 alle Ville di Corsano, dopo due anni di sacerdozio a Buonconvento divenne parroco nella frazione di Santa Maria Assunta al Poggiolo, presso Badesse, trasformandola in breve, benché fosse parrocchia costituita da pochi edifici, in un brillante punto di riferimento sociale non solo per i suoi abitanti, ma anche per quelli delle vicine consorelle di Uopini, Lornano, San Dalmazio e Montemaggio.


Don Alessandro Muzzi

Così questo attivo e comunicativo presbitero, dimostrando da subito di essere in possesso di vaste conoscenze oltre a quelle relative alla sua principale attività pastorale, pensò di sostenere l’economia degli abitanti di tale estesa zona ed unitosi ad altre otto persone pose le basi di una Cooperativa di tipo bancario con sede a Badesse che fosse di sostegno per i componenti della intera comunità rurale.
I loro nomi: don Giuseppe Pianigiani (parroco di Lornano), don Ferruccio Calamati, Giuseppe Vienni (contadino), Leone Boschi (treccolone), Natale Giunti (fattore), Giotto Fontana (vasaio), Guglielmo Maioli e Primo Coli (ferrovieri).
La Cassa Rurale Cattolica di Monteriggioni, che tutti iniziarono presto a chiamare “la banchina del prete”, iniziò a svolgere le sue funzioni la Domenica pomeriggio dalle 16 alle 18 alle Muraglie, in un piccolo locale offerto dal fattore Giunti del Poggiolo cui per primo fu affidata la mansione di cassiere…
Don Muzzi, adempiuti i suoi doveri celebrativi della festività, dopo pranzo vi si recava per incontrare i clienti e accogliere le loro operazioni di versamento o prelievo sui risparmi, concessione di piccole somme in prestito o estinzione di cambiali.



In breve, dunque, l’attività poco più che confidenziale e fiduciaria di tale forma di “cassa comune” si sviluppò oltre ogni aspettativa anche per l’assenza di dipendenze delle banche “senesi” nelle vicinanze, il che costringeva i clienti dei dintorni a raggiungere “in centro” le rispettive banche con viaggi non sempre agevoli.
In tale situazione per favorire gli agricoltori divenuti clienti, fu concepito uno sportello “esterno” con sede a Siena funzionante nel giorno di sabato; infatti era questo il giorno in cui si teneva il mercato settimanale in Piazza della Posta ove molti di essi convenivano abitualmente.
Don Alessandro, per la sua realizzazione, affidò ad un nipote negoziante di ferramenta, con la rivendita posta in prossimità dell’attuale cosiddetta Piazza della Posta (di essa esiste ancora affissa una pregevole insegna metallica che reca la scritta MUZZI) la funzione di “esattore” per i clienti della banca che gli si fossero presentati, con il compito di annotare i “movimenti” di denaro su un foglio contabile destinato a collegarsi ai documenti della “sede” del Poggiolo.



La rapida diffusione di tale novità operativa costituì in breve un contributo immediato e duraturo all’incremento della clientela.
Nel 1938, durante la presidenza affidata al fabbro Luigi Pacenti, la denominazione della banca, visto l’espandersi della tipologia di clientela fu adeguata in ”Cassa Rurale e Artigiana di Monteriggioni”, termine che le rimase rimase per molti anni ancora.
Nel 1962 don Muzzi si ritirò dalla sua attività “extra pastorale” per dedicarsi completamente ai suoi compiti di sacerdote e continuando a coltivare l’amicizia con tutta la sua gente, mentre l’operatività della storica “stanza-sede delle Badesse trovò una più degna collocazione con l’acquisizione dell’edificio monumentale di Fontebecci (antica fonte-abbeveratoio al bivio tra le vie Cassia e Chiantigiana) insieme ad altri attigui immobili al confine con il Comune di Siena.
Infine, al termine del secolo scorso, a coronamento di una feconda espansione con l’apertura di altre filiali in territorio senese, si aggiunse, lungo la strada che sale a Montecelso, l’attuale grande e funzionale edificio dotato di auditorium, la cui inaugurazione, avvenuta al mattino del 30 Marzo 1996, fu benedetta dal Pontefice Giovanni Paolo II, in visita pastorale a Siena proveniente da Colle Val d’Elsa.


questa pagina è stata curata da Franco Baldi