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- 1 maggio -

1901: il primo giro d'Italia in automobile




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Il primo maggio 1901 gli automobilisti del primo Giro d’Italia in automobile transitarono, fermandosi dopo la quinta tappa a Siena, per proseguire il giorno successivo per Civitavecchia




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Mercoledì, qualche minuto prima delle ore 11, giunse da Firenze il primo automobile seguito ad intervalli più o meno lunghi dagli altri 29 - dei quali era stato preannunziato l'arrivo.
Il trentesimo giunse alle ore 18,40.
La popolazione si riversò tutta sulle vie che dovevano percorrere quelle simpatiche vetture - simboli d'un'era di grande progresso - e, come in tutti gli altri paesi traversati da quella simpatica carovana, così quà ebbe la più cortese, la più gentile accoglienza.
Bene il caso associò da noi la data della festa del lavoro con una festa in cui appunto si ammirava la produzione più moderna del lavoro stesso, lavoro del genio, della mente e del braccio.
La sera alle otto agli automobilisti venne offerto da apposito comitato, uno champagne d'onore nei locali della Regia Accademia dei Rozzi.



La tabella riassume il numero delle auto cirolanti nelle maggiori città italiane nel 1903.
A Siena circolavano 7 automobili, 11 nel 1907 e 13 nel 1909.
Fra i proprietari dei suddetti veicoli figurano, oltre al meccanico Vittorio Brizzi, i nomi di esponenti delle casate nobiliari più importanti di Siena: Antonio Antonelli, il Barone Alessandro Sergardi Biringucci, il Conte Guido Chigi Saracini, Giulio Marsili Libelli, Ermanno Riccomanni, Giorgio Piccolomini Clementini, il Conte Ferdinando Faussone di Germagnano, Niccolò Buonsignori, Francesca Chigi Saracini, Angela e Bianca Piccolomini ed Enrico Benedetti.
Nel 1911 si contano nel capoluogo già una trentina di automobili fra quelle in uso ai privati e quelle in dotazione ai vari garage, noleggiatori e meccanici, mentre nell’intera provincia risultano in tutto 105 esemplari immatricolati.
Fra i nuovi proprietari si trova anche qualche libero professionista, come l’Ingegner Luigi Partini, o qualche figura importante come l’ Ammiraglio Andrea Canale, ma in generale il possesso delle automobili rimase un privilegio principalmente aristocratico.
Molti continuarono ad utilizzare le proprie vecchie carrozze e nel 1907, a fronte di 11 automobili si contavano in città 344 vetture private a cavalli.


questa pagina è stata curata da Orlando Papei
crediti: La Gazzetta di Siena del 5 maggio 1901
Un filo di modernità. Trasporti pubblici e privati a Siena fra Otto e Novecento di Martina Starnini