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- 13 maggio -

1615: muore Passitea Crogi







  
Il 13 Maggio 1615 Passitea Crogi lasciò Siena verso la Casa del Padre.
In una casa di Fontebranda, a pochi passi da quella che aveva visto fiorire le prime virtù di Caterina, dal pittore Pietro Crogi e da Camilla Balgiani nacque nel 1564 Passitea, muta e priva di vista e di udito fino a tre anni, quando un medicinale fornito da una misteriosa “Visitatrice” la guarì.
L’inizio della sua ascesa spirituale può essere riferito al recupero di un crocefisso, scagliato dal padre, anche scultore, tra la legna da ardere quale lavoro riuscito male…
Quel crocefisso, conservato a Santa Fiora, “parlò” a Passitea, invitandola ad una vita di penitenza “in riparazione” delle offese arrecate dai peccatori.
Risultati vani i tentativi di familiari e conoscenti di distrarla verso una vita coniugale, ella si legò all’Ordine Francescano divenendo “Cappuccina” e, trasformata in cella una stanzetta della casa, prese ad infliggersi mortificazioni corporali ben oltre il digiuno, a sostegno della preghiera e delle opere di carità che la spingevano per tutta Siena a lenire le sofferenze dei poveri e degli ammalati…
Tra tanti episodi si vuole che il Camarlengo delle prigioni fosse stato testimone di come prestando un giorno Passitea servizio per distribuire il cibo ai carcerati, pur non essendovene a sufficienza, tutti furono sfamati in abbondanza, avanzando ancora zuppa nella pentola…
Nei pressi dell’Oratorio di San Sebastiano in Vallepiatta, dove insieme alla famiglia abitò dal 1579, ricevette il raro dono delle Stimmate che a più riprese afflissero il suo corpo.
Avendo Passitea aperto presso la chiesa di Santo Spirito una casa-ospedale per donne convalescenti le avvenne un giorno che, imbattutasi in un povero non esitò a fargli dono del denaro per l’affittto reperito mendicando con umiliante fatica… ma appena, alla presenza del proprietario con il quale aveva pattuito l’importo, iniziò a chiedere una proroga… si trovò nelle mani l’intero importo dato in elemosina.
Nel dubbio di un “effetto speciale” di provenienza tutt'altro che divina, il Signore “apparendole” la rassicurò di aver solo restituito quanto da lei aveva poco prima ricevuto.
La fama di una sua spiritualità anche taumaturgica aveva raggiunto Firenze ed il lusinghiero invito dei Medici a recarvisi per aprire una sua Congregazione di Cappuccine la indusse a rinunciare all’ospitalità presso la Basilica di Provenzano e, nel Luglio 1597, a partire con diciotto compagne per la città dell’Arno dove si trattenne nove mesi, in contatto con la Corte Medicea e personaggi di rilievo.
Su consiglio del Cardinale Francesco Maria Tarugi, discepolo di Filippo Neri e successore dell’Arcivescovo Piccolomini, Passitea tornò a Siena con le compagne, accolta dai Cavalieri di Malta nei locali della Commenda della Magione finché, resasi libera l’anno successivo la Parrocchia di Sant’Egidio sul Poggio dei Malavolti (l’attuale Piazza Matteotti) ebbe in dono dallo stesso Tarugi la canonica da trasformare in Monastero.
Durante il Giubileo del 1600 la stessa Passitea, pellegrina a Roma, ottenne da Paolo V l’approvazione della “Congregazione delle Povere Cappuccine sotto la regola di Santa Chiara”.
Nel 1602, durante un viaggio a Parigi su invito della Regina Madre Principessa Maria Medici, furono attribuite alla sua presenza guarigioni prodigiose, per una delle quali ebbe come ricompensa (?) un greve indumento in maglia metallica che indossò fino al giorno della morte…
Solo una lettera del 1603 porta traccia della fondazione di un Monastero a Parigi, ma sono realtà quelli di Piombino e quello di Santa Fiora, ove il 3 Maggio di ogni anno si ravviva il ricordo di Passitea.
Poco prima della mezzanotte del 13 Maggio 1615 Passitea spirò e tutta Siena accorse ad onorarla fino a coinvolgere l’autorità religiosa per la celebrazione di un processo di beatificazione, iniziato poco dopo la sua morte ed interrotto… pur tra la ricchezza di testimonianze.
Le Suore Cappuccine senesi, in conseguenza delle modifiche urbanistiche da apportare al Poggio dei Malavolti subirono un primo trasferimento avvenuto il 20 Novembre 1903 verso un Monastero appositamente costruito presso la Basilica dei Servi e da questo “ripartirono” il 30 Giugno 1999. Dopo aver sostato presso Sant’Antonio al Bosco (dove il 27 Settembre dello stesso anno i Resti della Crogi furono sottoposti a verifica, si stabilirono infine presso Colle di Val d’Elsa, in quello che in precedenza era stato un Convento dei Cappuccini.


il primo monastero fondato dalla Crogi nel 1559.
In questo luogo oggi c'è il palazzo della Posta


In questa sede un piccolo Museo ospita il Crocifisso dal quale la loro Fondatrice ricevette le Stimmate e, con altre reliquie, una sorta di capsula nella quale, alla prima ricognizione della salma, il cuore, che le si sapeva misteriosamente “rapito” dal Signore… non venne reperito.


Crocifisso davanti al quale Passitea ebbe il dono delle stimmate,
che attualmente si conserva in quella che è stata l'ultima sede del convento,
cioè nei pressi di Colle val d'Elsa in Loc. Cappuccini


A mezzogiorno del 13 Maggio 2006, al canto del Magnificat, le spoglie della Venerabile Passitea furono collocate in una nicchia murale, sigillate con la stessa lapide che già le indicava nella precedente sistemazione ed, in attesa dell’Alleluia Finale, sono ora affidate alla cura e alla venerazione dei Volontari dell’Associazione “Sesto Senso” che, in quel luogo oggi definito “IL DONO”, trasformano in Preghiera e Lode ogni loro attività a sostegno dei disabili.


questa pagina è stata curata da Franco Baldi