- I CAVALLINI OVVERO I DISEGNI DELLE VITTORIE -
a cura di Roberto Filiani e Orlando Papei




Palio non assegnato per disordini accaduti alla mossa (leggi la cronaca)
Ai giorni nostri siamo abituati a scandire ogni passaggio paliesco nei minimi dettagli, dalle batterie allo scoppio decisivo del mortaretto: filmati e foto, frutto delle tecnologie più avanzate, documentano ogni attimo della carriera da tutte le angolazioni e prospettive possibili.
Fino a qualche anno or sono, ci si doveva accontentare di qualche foto in b&n della mossa, di un passaggio a San Martino e dell’arrivo.
Ancor prima dell’avvento della fotografia, la documentazione di una carriera si basava sostanzialmente su due elementi semplici ed essenziali, ma allo stesso tempo efficaci: la tradizione orale, vero caposaldo della storiografia paliesca ed i cosiddetti “cavallini” , quei dipinti popolari che in ogni contrada hanno fatto bella mostra dall’800 fino al secondo dopoguerra, quando furono spodestati e superati dalle prime immagini reali.
Alcuni di questi “cavallini” erano molto dettagliati e precisi, con cadute dei fantini, manto dei barberi, ecc.; altri erano invece molto più schematici, con la carriera rappresentata in un’unica sequenza e con la piazza raffigurata come un semplice percorso in linea.
Vi erano pure quelli di tipo naif, ingenui, con grossolane imprecisioni nella riproduzione delle contrade e della piazza, in cui non era difficile riconoscere la mano di un medesimo autore.
I “cavallini” erano spesso opera di pittori in erba che, su commissione, mettevano a disposizione le loro doti artistiche, non sempre eccelse, per tramandare e fissare nella memoria di tutti, le imprese della propria contrada.
Le imprecisioni erano facilmente spiegabili e giustificabili: bastava un semplice ricordo distorto per falsare qualche dettaglio o per invertire una contrada partecipante.
Ciò nonostante, queste piccole, ma preziose opere, mantengono una valenza storica: leggendo tra le righe di ogni dipinto si possono trovare curiosità e spunti interessantissimi.
Vi rimandiamo pertanto alle note che abbiamo aggiunto a ciascuna carriera, per cogliere meglio queste affascinanti sfumature.
La raccolta sarebbe potuta essere più completa: purtroppo molti di questi dipinti non si trovano più nelle sedi delle Contrade, bensì in mano a commercianti o privati che
per loro interesse personale non consentono di fotografarli. Peccato.
|
Un particolare ringraziamento alle 17 contrade e a coloro che ci hanno aiutato a reperire il materiale per questa rassegna, in special modo a:
Silvano Carletti, Paolo Goretti, Francesco Tiravelli, Riccardo Pallassini, Duccio e Walter Benocci, Gino Rossi, Giorgio Bracali, Simonetta Michelotti, Maris Fabbrini, Andrea Manganelli, Alessandro Leoncini, Armando Santini, Caterina Cataldo, Alessandro Ferrini, Antonio Gigli, Giuseppe Mazzoni, David Orsini, Aldo Giannetti.
|
|