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Intorno al
marzo del 1952 dal contatto tra alcuni “esperti” di cose senesi, maturò l’idea di un giornale “indipendente” che contribuisse a favorire la diffusione della cultura della città e il suo sviluppo in quegli anni di poco successivi al termine della Seconda Guerra mondiale.
Così al principale promotore Mario Celli, giornalista sportivo, si unirono inizialmente Silvio Gigli, Arrigo Pecchioli, Giulio Pepi e Lido Bozzini e Lunedi 5 Maggio 1952 fu in edicola il Primo numero de “Il Campo di Siena”, con per sottotitolo una citazione dantesca forse non del tutto appropriata al senso originale… “Nel Campo ogni vergogna deposta s’affisse.”

il direttore Mario Celli
La redazione del Campo di Siena ebbe da subito la felice e gradita quanto lodevole intuizione di pubblicare e valorizzare, tra l’altro, numerose opere di scrittori locali con particolare attenzione a testi vernacolari e tale linea editoriale si dimostrò vincente tra le opinioni del pubblico cittadino dei lettori.
Se si esclude un breve intervallo di tempo in cui alla guida della redazione del giornale si trovò Glauco Tozzi (figlio dello scrittore senese Federigo) Mario Celli ne fu Direttore fino al 1979, anno della sua scomparsa.
Maria Pia Corbelli ha continuato la lodevole opera di Celli proseguendo nella Direzione di una testata ormai “storica” cambiandone, nel 1991, la denominazione in “La Voce del Campo”, il titolo proposto inizialmente da Silvio Gigli.

Il giornale, ricco di firme autorevoli, si è sempre caratterizzato quale promotore di iniziative culturali quali l’ormai longevo evento “Terra di Siena International film Festival” (cfr.) e l’annuale Premio “Celli” conferito a Senesi che con la loro attività abbiano diffuso il nome di Siena.
Contemporanea a questo secondo evento, si svolge una Cerimonia di ”Omaggio al Cavallo dell’anno”, ideata sempre da Mario Celli e fedele anch’essa, come le altre iniziative culturali, allo spirito degli eminenti fondatori, indimenticati innamorati di Siena.
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