Nell'autunno 1862 Policarpo Bandini espone al Prefetto la necessità che sia tenuta aperta di notte la Barriera di S.Lorenzo per comodità di tutti gli addetti agli uffici e ai lavori della Stazione Ferroviaria, costretti a fare un lungo giro da Porta Camollia, poiché “…se a questa Porta era anticamente necessario il servizio notturno, perché vi faceva capo la Strada Postale per Firenze e Livorno, ora facendosi il trasporto delle corrispondenze a mezzo della Ferrovia, detto servizio è inutile essendo la strada divenuta provinciale comune, il cui movimento meschinissimo al dirimpetto di quello ingente e quasi esclusivo trasmesso dalla Ferrovia, può avere senza grande incomodo e con poco allungamento, il dovuto sfogo per la via lungo le mura, conducendo alla Barriera di S.Lorenzo”.

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Analoghe sollecitazioni erano rivolte al Comune di Siena, tanto che il 7 Luglio 1863 deliberò di chiudere la Porta Camollia “…a due ore di notte dal 1° Dicembre 1864 e tenere aperta costantemente la Barriera di S.Lorenzo, per l’avanti solita serrarsi dopo l’arrivo dei treni della Via Ferrata.”.

Porta Camollia con l'edifico del Dazio
Questo causò polemiche e proteste, fra le quali spicca una istanza al Prefetto firmata da 103 persone piuttosto importanti.
Venne così deliberato dalla Giunta che a decorrere dal 19 febbraio si sarebbe ristabilito il consueto servizio nottorno alla Porta Camollia.