ALCUNI PAPEI DEL SEICENTO
Nel XVII secolo i Papei, vivevano in tre regioni:
Marche (Piandimeleto), Lazio (Valmontone), Toscana (Massa
Marittima, Belforte, Molli, Torri, Siena e Firenze).
Questo fu un periodo caratterizzato da grandi
migrazioni, in special modo nell'Italia Centrale che venne
flagellata da numerose pestilenze, accompagnate da lunghe
carestie, dovute ad annate agricole particolarmente
sfavorevoli.
Della numerosa comunità di Valmontone, sappiamo che doveva avere
un tenore di vita piuttosto agiato: ne sono testimonianza la
tomba di famiglia che possedevano nella Collegiata e i gradi
ecclesiastici raggiunti da coloro che intrapresero la
carriera religiosa.
Più complessa è invece la situazione dei Papei che
vissero in Toscana. Quello che è emerso dai parrocchiali
della Pieve di Molli, conferma che i nostri progenitori provenivano da
Massa Marittima.
Lo si apprende dal matrimonio di Agnesa, figlia di Pavolo Papei di Massa,
celebrato il 26 settembre 1621 e dal battesimo di Lucrezia, figlia di Mariano, pure lui originario della
città maremmana, avvenuto il
19 dicembre dello stesso anno.

Per quello che ci è stato possibile, abbiamo
ricostruito l'albero di questo gruppo di Papei che abitò a
Massa Marittima, Radicondoli e in casolari della
Montagnola Senese vicino a Tegoia.
Secondo la nostra ricostruzione, Giovanni Maria e
Domenico erano fratelli.
- I FIGLI DI GIOVANNI MARIA -
GIO. MARIA |
di padre e madre a noi ignoti |
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figli: Mariano e probabilmente Cintia |
MARIANO |
di Giovanni Maria |
FAUSTINA |
di Giovanni Maria |
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nacque a S.Donato il 10 agosto 1617 e fu battezzata a Molli il giorno seguente |
LUCRETIA |
di Mariano e Domenica Manni |
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nacque il 18 dicembre 1621 e fu battezzata a Molli il giorno seguente |
MARIA |
di Mariano e Domenica Manni |
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fu battezzata a Molli il 2 aprile 1623 |
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si sposò il 2 marzo 1641 a Molli con Ottavio Marcobaldi e il 30 agosto 1643 ebbe Lucia |
LAURA |
di Mariano e Domenica Manni |
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fu battezzata a Molli il 9 febbraio 1625 |
LUCRETIA |
di Mariano e Domenica Manni |
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fu battezzata a Molli il 21 novembre 1628 |
AGOSTINO |
di Mariano e Domenica Manni |
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nacque al Poggiarello e fu battezzato a Molli il 21 giugno 1631 |
DOMENICO |
di Mariano e Domenica Manni |
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nacque a Cerbaia il 30 maggio 1634 e fu battezzato a Molli il giorno seguente |
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- I FIGLI DI DOMENICO -
DOMENICO |
di padre e madre a noi ignoti |
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figli: Mariano e probabilmente Cintia |
BARTOLOMEO |
di Domenico e Margherita Perinti |
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si sposò con Margherita e probabilmente emigrò a Torri |
BERNARDINO |
di Domenico e Margherita Perinti |
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nacque a Campriano, comunità di Radicondoli il 9 ottobre 1599 e fu battezzato a Molli il giorno seguente |
GIO. MARIA |
di Domenico e Margherita Perinti |
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nacque al Santo, comunità di Tonni il 9 maggio 1603 e fu battezzato il giorno seguente |
MADDALENA |
di Domenico e Margherita Perinti |
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fu battezzata a Molli il 28 gennaio 1606 |
MADDALENA |
di Domenico e Margherita Perinti |
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nacque a Tonni e fu battezzata a Molli il 25 aprile 1611 |
LAURA |
di Bartolomeo e Margherita |
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nacque a Tonni il 16 gennaio 1627 |
GERONIMO |
di Giovanni Maria e Maria Santucci |
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nacque a S.Donato il 3 gennaio 1631 e fu battezzato a Molli il 6 gennaio 1631 |
- (cliccando sul nome si giunge alla copia del battesimo) -
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Dai battesimi si capisce che i Papei abbandonarono queste colline che sovrastano Sovicille, verso la fine della prima metà del '600, per ritornarvi due secoli più tardi come recita questo Stato delle Anime del 1823.

Altri due Papei nati nella prima metà del Seicento a Massa
Marittima si trasferirono invece a Siena. Erano Pavolo e suo
fratello Domenico.
Quest'ultimo, come suo cugino Agostino di Belforte,
ricevette i primi gradi del sacerdozio e di conseguenza fu obbligato a frequentare
la scuola. Ciò risulta da questo stralcio
dell'interrogatorio da lui subìto presso il Tribunale
Ecclesiastico il 19 maggio 1664:
"...la Congregatione [la Compagnia del Suffragio] ci haveva poco
posto perchè io
andavo a la Squola e volevo i miei commodi...".
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...e pure dall'interrogatorio di Agostino del 23 febbraio 1674 emerge che anch'egli stava studiando:
"...bisognarà che habbi patienza, e per castigo degli altri miei
peccati, già che m'ha
fatto scapitare in più modi la scuola e luogo dove stavo...":
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Ad avvalorare l'ipotesi che i Papei toscani, al
contrario dei laziali, non dovessero far parte di quella
ristrettissima categoria di benestanti, ce lo dimostra il
suddetto Agostino, che per poter uscire dal carcere, dovette
ricorrere all'aiuto di un nobile: evidentemente non era
neppure il caso di rivolgersi a uno difamiglia come
"mastro" Pavolo, che non sarebbe stato in grado di essergli
utile dal lato economico, pur essendo un membro dell'Arte
dei Calzolai.
A quel tempo i calzolai facevano parte di una stimata
categoria di artigiani, che fin dal Medio-evo avevano
provveduto a darsi uno statuto per salvaguardare la propria
attività e a porsi delle regole per disciplinare i rapporti
tra i soci. Tuttavia dobbiamo ammettere che tali Arti non
riuscirono mai a raggiungere quel grado di sviluppo che a
Firenze aveva costituito la base del governo della città. In
effetti a Siena rimasero più che altro come semplici
associazioni di mestieri, nonostante avessero un'organizzazione minuta e accurata.
Un'importante notizia su Pavolo, utile a ricavarne l'anno approssimativo di nascita, scaturisce da una sua testimonianza resa a
garantire lo stato libero dell'amico Giuseppe Burroni che stava per sposarsi. Siamo nel 1687 e in quella occasione dichiarò di avere
53 anni e di essere nativo di Siena. Quest'ultima affermazione non è vera, perchè egli si trasferì da
Massa Marittima solo nel 1640, insieme al fratello Domenico e alla madre Lucia.

Archivio Arcivescovile di Siena - Incarti matrimoniali 6038 - anno 1687
Di Pavolo non sappiamo neppure il giorno della morte.
Più giovane della moglie, era ancora in vita quando ella lo
lasciò. Nel registro dei defunti della sua Parrocchia non
figura ed è perciò probabile che egli sia stato trascritto
in quelli dello Spedale, che però sono andati dispersi.
Dalla sua unione con
Caterina Caselli, già vedova e non più
molto giovane al momento del
matrimonio, non ebbe figli.
BATTESIMO DI CATERINA
- Adì 26 decembre 1629 -
Caterina figlia di Giovanni di Jacomo Caselli, e
di Maddalena sua consorte fù battezzata il di 26
decembre. Compare fù Filippo Baldacchini Provveditore della fortezza di Siena.
(Archivio di Stato di Siena - Biccherna, Battesimi - 1142)
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ATTO DI MATRIMONIO FRA
PAOLO PAPEI E CATERINA CASELLI

- Adì 25 Ottobre 1667 -
Mastro Paolo del già Giovanni Maria Papei
Calzolaio habitante in S.Bastiano in questa Cura e
Pieve di S.Giovanni, e Caterina figlia di Giovanni
Caselli vedova di Francesco Bartalini similmente
di questa Cura (...) non essendo stato riferito
impedimento alcuno furono congiunti da me Agostino
Aluigi nel S.Matrimonio alla presenza di Mastro
Vittorio di Mastro Giovanni Maria Baldi della Cura
di S.Donato, e di Domenico del già Giovanni
Battista Molletti Cuoco dello Spedale grande di
S.Maria della Scala testimoni cogniti.
(Archivio Arcivescovile di Siena - Matrimoni di S.Giovanni Battista - 1092)
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DOTE A FAVORE DI
PAOLO PAPEI
- Adì 29 Novembre 1667 -
Pavolo di Giovanni Maria Papei calzolaio denunzia
di haver preso per moglie Donna Caterina di
Giovanni Caselli con dote di Scudi Ottanta in
tante robbe.
Dato l'anello in S.Giovanni il dì 25 Ottobre 1667.
(Archivio di Stato di Siena - Gabella Contratti 488 - p.149)
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MORTE DI CATERINA

- Adì 14 Aprile 1706 -
Caterina Consorte di Pavolo Papei habitante in
S.Bastiano in una Casa della Cappella di
Provenzano in età d'anni 80 in circa, rese lo
Spirito a Sua Divina Maestà la notte antecedente
a ore 8 in circa; questa nella sua infermità di
Pontura [?] si confessò dal Molto Reverendo Sig.
Giuseppe Nardi Vice Pievano e da me Francesco
Viticchi Pievano ricevè il SS.Viatico, e
L'Estrema Untione lo ricevè per le mani del
Molto Reverendo Sig. Adriano Marzuoli altro Vice
Pievano. Il di lei Cadavere fù sepolto in questa
Chiesa.
(Archivio Arcivescovile di Siena - Defunti di S.Giovanni Battista - 1110)
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Che non ebbero figli
è suffragato dall'assenza del
cognome Papei dai registri dei
battesimi della città di Siena a
partire dal 1668 e dagli Stati
delle Anime delle parrocchie
della Diocesi, eseguiti alla
fine del 1672 e confermato da questo del 1691 della Pieve di S.Giovanni Battista.

Inoltre, le informazioni
in nostro possesso non ci
permettono di capire se Paolo e
Caterina, pur restando sempre in
Vallepiatta, cambiassero di
frequente casa o se il loro
alloggio venisse rivenduto ad
altri proprietari: nel 1670 li
troviamo nella casa di Alessandro
Morbidi, due anni dopo in quella
del Landini fabbro, nel 1706 in
una della Cappella di Provenzano.
Per finire, il 12 agosto 1685 troviamo il calzolaro Pavolo,
quale testimone delle nozze fra Giuseppe Caselli e Camilla Porcelli
celebratesi nella chiesa di S.Pietro alla Magione.

Terminata questa lunga
parentesi "tutta senese",
ritornando a coloro che stavano
in questo secolo a Firenze,
dobbiamo ammettere che non ci è
stato possibile conoscere come
vivessero: siamo riusciti solo a
sapere che abitavano nel centro
della città, senza trovare alcuna
notizia che riguardasse la loro
vita e ne siamo rimasti assai
dispiaciuti perchè la nostra
curiosità forse meritava un po'
più di fortuna.
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