LA CAUSA CONTRO AGOSTINO

La prima persona dei Papei che si conosca, nata a Belforte fu, come abbiamo visto, Maria nel 1649, ma il personaggio più interessante di questo ramo, fu senz'altro Agostino, sia per essere giunto a Siena già nel 1674, sia per la denuncia mossagli da Maddalena Butini a causa delle percosse subite. Questo Agostino, da non confondere con l'omonimo vissuto un secolo più tardi a S.Rocco a Pilli, era figliastro del padre di Giovan Battista Goretti e fu clerico al S.Maria della Scala.

CONTRO IL CLERICO SERVENTE NELLO SPEDALE AGOSTINO PAPEI

Anno Domini 1674 Indizione XII, die vero 2 februarij coram vobis

Compare Magdalena di Matteo Butini, habitante alle Due Porte sotto la cura di S.Quirico. Si dolse e querelò contro Agostino di N. da Belforte, clerico servente nello Spedale di S.Maria della Scala di questa città perchè hiersera nella hora prima di notte accompagnato con Giovanni Battista Goretti aperse con violenza l'uscio di casa sua, salì con detto Goretti, e arrivato in camara e trovatala al letto e doppo haver detto alla detta querelante:- che cosa fate? - et essa rispostogli: - non vedete sto a letto - detto Agostino clerico gli messe la mano alla bocca, e disse al Goretti che gli ammenasse sotto e che però la scoprisse sì come fece e diede detto Goretti molte percosse a detta Maddalena con pugni nelle parti di sotto, e per il corpo; come anco fece detto clerico, mentre che le aveva chiusa la bocca e che persuadeva il Goretti a percuoterla e doppo haverli dato più percosse la lasciorno con dirgli:- se questa volta t'abbiamo dato, quest'altra volta ti sfregiaremo - e se n'andorno, con havergli anco detto parole in quel mentre che la percotevano dishoneste, et ingiuriose onde domandò procedersi contro detto Agostino clerico alle pene che si prescrivano da Sacri Canoni Ecclesiastici.
Allora sentita la medesima gli fu dato il giuramento quale essa giurò:
D. (domandatogli) - Che causa habbia hauto il detto Agostino di fargli simil'affronto.
R. (rispostogli) - Forse perchè tra me e la padrona con la quale sta il detto Goretti vi erano corse alcune parole di poco momento piccanti e per questo credo che il detto Agostino per far cosa grata a detto Goretti e per sua accompagnatura m'habbi fatto tal'affronto come ho deposto.
D. - Se la porta era facile ad aprirsi oppur se scassassero la medesima.
R. - La scassorno con calci facendo sconficcare la toppa.
D. - Se vi fosse o sentisse alcuno da parte.
R. - Credo che ciò sentisse Angela che sta vicino a me in casa delle Monache Derelitte (ricovero di fanciulle orfane, non più esistente, situato all'attuale n°28 di Pian dei Mantellini e riconoscibile per l'architrave del portone che reca la seguente frase: "Virg Mar Societas Erexit" - la confraternita della Vergine Maria Eresse) altri non posso credere che potessero sentire.


Dopo gli interrogatori della querelante Maddalena Butini, dei testimoni e dei due presunti colpevoli: Giovan Battista Goretti e Agostino Papei (che nel frattempo erano agli arresti), la Corte condannò il detto Agostino al pagamento di un'ammenda di 200 scudi. Tale somma, garantita dal nobile Orazio Vieri, gli avrebbe evitato la scomunica, infatti un manoscritto conservato a Volterra, recita che il clerico riuscì a prendere i voti il 21 settembre 1675.
Chi fosse interessato a leggere integralmente il dibattimento ritrascritto, lo potrà trovare, insieme al testo originale, all'Archivio della Curia Arcivescovile di Siena, sotto la voce "Cause Criminali", libro n° 5562.

Altre notizie su Agostino non ne abbiamo fino al 1687 dove egli appare in un elenco di chierici. Accanto al suo nome viene indicata la sua funzione: confessore alla Madonna di Provenzano. In un periodo successivo, il suo nome verrà cancellato senza indicarne il motivo.

Dopo due anni, il 7 agosto 1689 lo troviamo fra gli ammessi alla Congregazione del Suffragio (Archivio di Stato di Siena - Patrimonio Resti 2411 - pag.59r) e sempre nello stesso anno, il 27 ottobre, è citato in qualità di "sacerdote prete" per essere stato "testimone alla sepoltura della Marchesa Margarita Laura figlia di Giovanni Marsilij e Consorte del Marchese Domenico Antonio Cennini habitante nel Palazzo Marsilij". Dallo Stato delle Anime di S.Quirico del 1691, si nota che conviveva insieme a una sua serva, nei pressi della chiesa di S.Ansano.



Quindi, il 23 aprile 1691 e il 14 luglio 1692, lo troviamo citato come testimone di nozze celebrate nella Parrocchia di S.Pietro Ovile, tanto da indurci a supporre che egli abitasse in quel territorio.
Ma Agostino lo ricordiamo soprattutto perchè clerico nello Spedale, quello stesso ospedale che 280 anni dopo avrebbe avuto tra i suoi dirigenti un altro Papei: Bruno, morto in un incidente automobilistico a Torrita di Siena, la vigilia di Natale del 1960.