Francesco di Pietro Grazi, detto Stecco, in occasione del Palio del 2 luglio 1835,
si rese protagonista di un curioso episodio.
Il fantino, che già aveva disputato 13 carriere, di cui una vinta, in quell'occasione non
trovò nessuna contrada disposta a fargli correre il Palio.
Evidentemente amareggiato, prima delle corsa si fermò a bere in diverse bettole per poi appostarsi
nei pressi della curva di S.Martino.
Dal racconto di un testimone, si apprende così che quando Stecco vide il fantino della Civetta (Massimiliano Garuglieri detto Storto) cadere a S.Martino,
preso dai fumi dell'alcool e ignorando qualsiasi regola,
"afferrò il cavallo per la pancia e ci montò sopra e andò dietro agli altri, ma giunto
alla voltata di S.Martino il cavallo venne quasi a toccare il muro, così scivolò e cadde e nello istesso tempo cadde Stecco che
lo montava, senza dare alcun segno di vita, perchè nella cascata che fece
battè fortemente il capo in terra".
Soccorso, e trasportato nella vicina osteria del Socini venne dipoi adagiato in un cataletto e
trasportato allo Spedale, dove si riprese prontamente.
Fu questa la sua ultima apparizione nella Piazza del Campo, pure in virtù di una condanna che lo obbligava dal 20 giugno al 20 agosto
di ogni anno a non "mettere piede in Siena".
Nonostante ciò, nel 1840, Stecco, treccone di professione, dimorante ad Asinalunga, disattese questo precetto
e venne pertanto arrestato e condannato a tre giorni di carcere, perchè sorpreso nel periodo paliesco a passeggiare in Piazza del Campo.
Merita ricordare che i materassi a San Martino vennero collocati per la prima volta in occasione del Palio corso con tutte 17 le Contrade il 18 agosto 1841.