La Piazza del Campo è stata teatro ieri mattina di un mortale incidente che è costato la vita alla settantottenne Antonietta
Bracci Politi, abitante in via Pantaneto n°31.
Alle 12.40 la Bracci Politi strava traversando la piazza quando, giunta quasi nel
centro, veniva investita e gettata a terra da un auto targata Siena 15200 di proprietà del signor
Mario Cantucci, fu Stefano, abitante a Montepulciano.
Il Cantucci, venuto a Siena in mattinata, aveva posteggiato la sua auto davanti all'oreficieria Permuti, proprio ai bordi
della Piazza del Campo, allineandola assieme ad altre vetture.
Verso le ore 12.40 il Cantucci tornava al proprio automezzo, proponendosi di partire. Apriva la porta
sinistra per sistemare alcuni pacchi nell'interno dell'auto, dopodichè chiudeva lo sportello posteriore.
Proprio in quel momento la macchina si muoveva verso il centro della piazza e in breve
tempo acquistava una discreta velocità. Probabilmente il colpo dello sportello aveva disinnescato
la marcia o il freno.

l'immagine con le auto parcheggiate nell'anello superiore della piazza è proprio del 1957
(cliccare sulla cartolina per ingrandirla)
Il guardiano del posteggio Oreste Orioni, è stato il primo ad accorgersi del fatto, precipitandosi verso l'auto
nel disperato tentativo di arrestarne la corsa.
Riusciva soltanto ad afferrarla per una maniglia, ma data la velocità assunta dall'automezzo
non poteva trattenerlo cosicchè il veicolo dopo circa quaranta metri di corsa, piombava sulla Bracci che probabilmente non aveva neanche udito le grida
di allarme dell'Orioni.
La poveretta veniva travolta e rimaneva esanime al suolo gravemente ferita. L'auto andava a fermarsi
sempre all'interno della piazza dopo aver compiuto un semicerchio sulla sinistra all'altezza della macelleria Fontani.
La poveretta subito soccorsa, a mezzo di una ambulanza della Misericordia,
veniva trasportata al Policlinico dove i sanitari emettevano il seguente referto: contusione occipitale, epistassi, frattura della gamba destra, sospetta frattura
della spalla sinistra, grave stato di choc, guaribile in trenta giorni s.c.
Su richiesta dei familiari la Bracci veniva ricondotta al proprio domicilio, ma
le sue condizioni andavano sempre più aggravandosi tanto che alle 14.30 cessava di vivere.
Il cadavere è stato posto a disposizione
dell'autorità giudiziaria. Sul luogo dell'incidente intervenivano i vigili urbani per i rilievi di legge.