Dopo l'Unità d'Italia, in particolare nell'ultimo quarto dell'Ottocento, ebbe grande sviluppo il fenomeno dell'Associazionismo.
Anche a Siena, in tutti i rioni, sorsero molte società costituite anche da poche decine di persone abitanti nel territorio e gravitanti intorno alla Contrada.
I loro scopi erano molteplici: il mutuo soccorso e l'istruzione, lo sport e il supporto alla Contrada di appartenenza, oppure di tipo puramente festaiolo e ricreativo per ritrovarsi a bere un bicchiere di vino o fare una partita a carte.
Il rione di Camollia fu particolarmente prolifico e vide il sorgere di sodalizi dai nomi curiosi come la Pipa, il Clan del Randello o la Società del Fiasco affiancate da altre più tranquille come il Buonumore, l'Unione, la Quiete in Camollia, il Cor Magis, il Soggiorno o decisamente patriottiche come il Risorgimento e altre di cui, forse si è persa memoria.
La prima società particolarmente legata alla Contrada dell'Istrice nacque nel 1876 e fu la "Società delle Pubbliche Rappresentanze nella Contrada dell'Istrice".
Nel 1878 emanò le proprie "Costituzioni" dove era previsto che i Soci fossero nativi o simpatizzanti della Contrada con il proposito di organizzare il tempo libero con giochi, trattenimenti vari e veglioni mascherati.
Il 20 settembre 1879 la Società partecipò con il suo "Labaro" alla inaugurazione del Monumento ai Martiri della Libertà in Piazza San Pellegrino (oggi Piazza Indipendenza). I giornali dell'epoca ebbero parole di particolare elogio per l'eleganza del Labaro.
Il 9 giugno 1889 la Società inviò il proprio Vessillo a Roma per l'inaugurazione del Monumento a Giordano Bruno. Questa iniziativa della Dirigenza suscitò la protesta e il dissenso di molti associati che non approvarono che l'emblema della Società fosse presente ad una manifestazione considerata di natura politica.
La rigidità della Dirigenza non favorì mai l'aggregazione di altre associazioni rionali e gli iscritti, nel tempo, diminuirono di numero.
Nel 1892, a sottolineare un nuovo corso, cambiò il nome in "Società di Mutuo Soccorso" ed operò fino al 12 dicembre 1915 dopo di che, con gli eventi bellici della Grande Guerra, la Società si sciolse e consegnò il Labaro alla Contrada.
In Camollia, dal marzo 1886, operava anche la "Società L'Unione nella Contrada dell'Istrice" che non ebbe una propria sede e la prima riunione la tenne nella sede della Contrada. L'Unione era molto legata alla Contrada tanto che fra il 1886 e il 1895 - il periodo più proficuo- alcuni dirigenti della Contrada lo erano anche della Società e aveva la prerogativa della scelta del Tamburino, degli Alfieri e di altri figuranti. Con la Grande Guerra anche questa società si sciolse.
Dopo il conflitto riprese l'attività il 31 ottobre 1920 con il nome di "Nuova Società Unione nella Contrada dell'Istrice" in continuità ideale con la precedente.
Grazie al mecenatismo del Conte Guido Chigi Saracini, Priore della Contrada, L'Unione ebbe da subito una sede in un palazzo acquistato dal Conte e ceduto in enfiteusi alla Società. Dopo i primi necessari lavori di adeguamento fu aperta nell'ottobre del 1921.
Il 14 giugno 1923 fu approvato lo Statuto e il Regolamento e, nonostante alcuni problemi sorti con le autorità del Regime, la Nuova Unione ebbe una vita sociale molto vivace con intrattenimenti musicali, veglioni di carnevale e una attività teatrale di tutto rispetto con la costruzione di un apposito piccolo teatro.
L'inaugurazione ufficiale, dopo ulteriori restauri, avvenne il 23 febbraio 1924.
Il 14 marzo 1927, su iniziativa di Giuseppe Zazzeroni, fu costituito il "Circolo Culturale Avanguardista e Sportivo Il Leone" che aveva inglobato due società esistenti nel rione: la "Savoia" e l' "Aurora".
Il "Leone" fu ospitato nei locali dell'Unione e ne divenne il "braccio sportivo" ottenendo da subito notevoli successi in varie discipline.
un gruppo di soci del Circolo "Il Leone" nel 1927 con il nuovo gagliardetto e il vecchio labaro de "L'Unione"
Nel 1929 Il Leone si trasferì nel casottino del Dazio che esisteva dentro la Porta Camollia ma questi locali si rivelarono ben presto inadatti. Dopo l'iscrizione all'O.N.D. il Leone assorbì e ottenne la sede della "Società La Quiete" in Fontegiusta; anche questi spazi furono insufficienti per l'attività e nel 1931 tornò di nuovo ospite dell'Unione.

sulla destra si intravede il casotto del dazio di Porta Camollia
Negli anni 1931, 1932 e 1933 Il Leone ottenne ottimi successi sportivi. Queste affermazioni determinarono la fusione dei due organismi dando origine alla "Società Leone-Unione nella Contrada dell'Istrice".

In breve la parola Unione scomparve dalla dizione ufficiale e rimase solo il "Dopolavoro Il Leone della Contrada dell'Istrice".
Nel 1935 la società entrò in crisi e rischiò la chiusura.
Nel 1939 i locali furono requisiti dal Regime per insediarvi il "Dopolavoro Luigi Angiolini" che, nonostante le vibranti proteste della Contrada, vi rimase fino al 1942. Appena il tempo di riprenderne il possesso che questi furono nuovamente requisiti per alcuni mesi dal Partito Comunista Italiano in favore della "Sezione Vasco Perugini".
Il "Circolo dell'Istrice", come era definito nell'immediato dopo guerra si dette un nuovo Statuto nel 1948 ma una certa instabilità istituzionale, propria del periodo, ne determinò la chiusura nel settembre del 1951 e fu riaperta solo nel gennaio del 1953 con il nome definitivo di "Circolo Il Leone".
I vari interventi di restauro e ampliamento del 1972, del 1978 e del 2000/2009 ci hanno consegnato gli attuali locali il cui nucleo, è bene ricordare, è dovuto al mecenate Conte Guido.
