Con l’entrata in funzione di un nuovo e capace serbatoio sull’altura di Montarioso, propinquo e supplementare a quello già esistente di Vico Alto, il 13 marzo 1980 la Colonna Piezometrica dell’acquedotto senese diviene superflua e pertanto viene messa fuori servizio.
L’apparecchiatura, accessibile da Via Stalloreggi attraverso un vicolo appositamente chiuso, era alquanto imponente e, tra l’altro, di consistente impatto paesaggistico.
Consisteva in un complesso di tre tubi che, basati appunto a triangolo nel terreno degli Orti Piccolomini in Castelvecchio, si congiungevano alla sommità.
Con l’ausilio di un funzionale sistema di pompe, concepito da Luciano Conti, dal 1914 questa installazione aveva permesso di raccogliere l’acqua disponibile dell’acquedotto e, dopo averne regolato la pressione al livello necessario, immetterla nella rete di distribuzione cittadina ed avviarne una parte ai suddetti longinqui serbatoi posti a Nord della Città.

Panorama visto dalla Fortezza
sulla destra si scorge la torre piezometrica
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Per precauzione l’insolita “torre” non venne subito demolita, ma si attese di verificare l’ottimale funzionamento del nuovo sistema idrico e finalmente nell’Ottobre del 1981 il Consiglio Comunale deliberò lo smontaggio di quell’acuto treppiede superiore ad ogni cuspide nelle immagini dei profili orizzontali di Siena.
I lavori relativi che si svolsero nel corso del 1982 risultarono tutt’altro che semplici per il limitato spazio di operatività e le cautele necessarie all’incolumità degli edifici vicini; inoltre per il rilevante peso di 20 tonnellate del materiale costruttivo occorse una totale impalcatura dell’impianto mediante tubi del tipo “Innocenti”.

Panorama visto da San Prospero
anche in questa istantanea è presente la torre piezometrica
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I panorami di Siena tornarono così liberi da quell’ormai non più utile ma ancor vistoso “oggetto”, competitivo per altezza con la Torre del Mangia e con il Campanile del Duomo