THEOPHILUS PAPEUS, NOTAIO
Come abbiamo or ora osservato, tutti i personaggi
illustrati nel precedente capitolo, si riferivano a Papei
originari del Lazio e ciò ha comportato delle notevoli
difficoltà di accesso alla fonti storiche per la nostra
lontananza.
Quindi, per approfondire la conoscenza di questo ramo
della famiglia, ci siamo dovuti affidare soprattutto alla
cortesia di alcuni studiosi e in particolare: al dott.
Stanislao Fioramonti scrittore e studioso di Valmontone e al
dott. Antonio Parmeggiani, esperto di demografia storica,
che ci sono stati di grande aiuto.
Infatti, è proprio grazie all'ausilio del Fioramonti,
che è stato possibile giungere fino a Theophilus Papeus,
notaio pubblico, che si presume sia nato a Tivoli agli inizi
del XVI secolo e vissuto a Valmontone nella seconda metà
del '500.
Per ora non siamo riusciti a sapere molto di questa
illustre persona: ci è oscura la paternità, nonchè la data
di nascita e di morte, ma sappiamo comunque che il suddetto
Theophilus, già citato per la sua minuziosa descrizione
degli eventi bellici che accaddero nel 1543 in alcune
cittadine laziali, va pure ricordato per un atto, datato 27
settembre 1559, nel quale provvide alla stesura del mandato
di procura per don Fabio Salvi; poi per un altro del 22
ottobre 1572, dove redasse il diritto di sepoltura della
Comunità Valmontonese nella Collegiata di Santa Maria; e
infine quando dispose il testamento di Giovan Battista Conti
(ultimo della famiglia Conti di Valmontone), a favore degli
Sforza di Santa Fiora.
Alcuni degli atti rogati dal notaio, che curiosamente
usava firmarsi "Theophilus Papeus Tyburtinus", proprio per
voler sottolinare la sua città natale, potrebbero essere
andati perduti a causa delle distruzioni e degli incendi
subiti dalla città di Valmontone nel 1528, per mano dei
Lanzichenecchi reduci dal sacco di Roma e nel 1556 durante
la guerra tra il Papa e gli Sforza.
Anche se è vero che dalla ricerca svolta dal prof.
Renzo Mesti, studioso delle trascrizioni dei notai tiburtini
e romani, non è emerso dall'Archivio Notarile Mandamentale
di Tivoli, nessun Theophilus Papeus, non dobbiamo
dimenticare che in quello di Velletri, che custodisce anche
i rogiti di Valmontone, il Parmeggiani ha potuto scovare
diversi contratti dotali, testamenti e atti di compravendita
manoscritti dal notaio.
Nonostante che molti volumi di questo archivio, che è
privo di qualsiasi inventario, siano conservati in un
magazzino che versa in uno stato caotico e considerate pure
le forti resistenze da parte degli impiegati, che ne
impediscono la consultazione, è stato ugualmente possibile
risalire ad alcuni atti scritti di pugno da Theophilus, come
quello che, con una punta d'orgoglio, riproduciamo completo del suo contrassegno distintivo:
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Theophilus Papeus Tyburtinus incola
Vallismontonis, apostolica ex
auctoritate notarius publicus, quia
premissis omnibus et singulis dum sic ut
premittitur fieret una cum prenominatis
testibus interfui et presens fui
omniaque sic fieri vidi et audivi, ideo
hoc presens publicum instrumentum mea
manu [...] scripsi, subscripsi,
publicavi et in hanc publicam formam
redegi, tabellionati signum quo utor et
nomen cum cognomine apposui in
testimonium omnium et singulorum
premissorum rogatus et requisitus. |
Theophilus Papeus tiburtino, abitante a
Valmontone, notaio pubblico per autorità
apostolica, poichè presi parte e fui
presente a tutti gli atti soprascritti e
a ciascuno di essi e tutti gli atti vidi
e udii che venivano fatti così,
pertanto, poichè mi è stato chiesto e
domandato, questo presente pubblico
istrumento di mia mano ho scritto, ho
sottoscritto, ho pubblicato e ho redatto
in pubblica forma, in testimonianza di
tutti gli atti premessi e di ciascuno di
essi vi ho apposto il segno del
tabellionato che uso e il nome e il
cognome. |
Il tabellionato, ossia il
contrassegno che i notai apponevano
accanto alla sottoscrizione degli atti,
a garantirne maggiormente l'autenticità.
Da notare, in questo caso, anche se poco
chiare e visibili, le iniziali: T P T
[Theophilus Papeus Tyburtinus] che
compaiono in alto, in posizione
centrale, all'interno del disegno.
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