I pezzi da novanta sono Benito e Figaro, con Vipera in seconda fila. Quasi tutte le monte vengono definite subito, nell'Oca si ricompone la coppia vittoriosa nel luglio precedente Massimino-Benito, la Civetta monta Aceto per la seconda volta consecutiva, la Lupa si affida ad un debuttante di Canino, Dario Colagè.
Nonostante il tempo incerto ed il parere contrario dei dieci capitani si decide di correre. Sul verrocchio fa il suo esordio l'olimpionico Daniele Masala ed anche per lui il compito si fa subito arduo.
L'allineamento è problematico, Vipera dispensa coppiole, Aquila e Pantera si cercano, scintille fra Civetta e Leocorno che si ritrovano l'una di fianco all'altra. Dopo varie uscite dai canapi Truciolo si decide ad entrare, molte Contrade sono fuori posto, partono prime Lupa, Bruco e Oca.
La Civetta subisce l'ostacolo del Leocorno e parte ultima, nettamente sorprese in posizione arretrata Drago e Selva.
Lupa, Bruco e Oca procedono appaiate per i primi metri, ma a San Martino prende il largo il potente Pytheos, nelle prime posizioni si inserisce anche la Pantera, tutte le Contrade girano.
Al primo Casato Bastiano cade coinvolgendo anche il Bufera, i due scossi iniziano un duello entusiasmante.
Il secondo giro vede in testa Pytheos seguito da Vipera, l'Oca supera la Pantera, mentre Aceto rimonta.
Al secondo San Martino cadono Chiocciola e Drago, il Moretto fa un volo spaventoso. Il terzo giro è drammatico ed esaltante, Pytheos non curva a San Martino gettando nella disperazione i brucaioli, lo scosso della Lupa va in testa seguito dall'Oca all'interno e dalla Civetta all'esterno.
Al Casato le tre Contrade curvano quasi insieme, Aceto sembra in grado di coronare la sua meravigliosa rimonta, ma Vipera non cede beffando allo sprint anche Massimino su cui gli ocaioli sfogano la loro rabbia subito dopo la Carriera. Gioia immensa nella Lupa per una vittoria attesa sedici anni.
(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)
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