Per la prima volta in questo secolo due cavalli scossi si aggiudicano le due carriere di uno stesso anno.
Il dodicenne Benito tocca al Drago che l'affida al suo allenatore Moretto, Figaro è nella Selva col super favorito Aceto, la sorpresa di luglio Pytheos torna nel Bruco in cui si rivede il "figliol prodigo" Cianchino.
Pochi ed irrilevanti i movimenti dei fantini nelle prove, si arriva al Palio e viene confermato il periodo nero dei mossieri.
L'allineamento è già difficile di per se, con l'Aquila al nono posto e la Pantera di rincorsa, quando poi Masala annulla una mossa, che vede uscire prima l'Istrice, succede di tutto.
Qualche istriciaiolo tenta di assaltare il verrocchio ma viene fermato in tempo, nel frattempo Benito ha perso un ferro e deve essere riferrato tra i mugugni della Piazza in ebollizione.
Dopo un'ulteriore attesa la Pantera trova lo spazio per entrare e sorprende le due favorite Drago e Selva, con Aceto che sparisce letteralmente dal tufo.
Il Bruco è partito alla grande, seguito da Nicchio, Chiocciola e Istrice che è riuscita ad evitare l'ostacolo dell'Oca.
Al primo San Martino, col Bruco nettamente in testa, cadono Pantera e Drago. Al Casato, nonostante il notevole vantaggio, Cianchino entra scomposto e dopo pochi metri cade lasciando Pytheos scosso al comando, proprio la stessa cosa che accadde con Bastiano a luglio.
Lo scosso del Bruco continua la sua corsa, dietro ci sono Nicchio e Istrice, ma già incombe la nera sagoma di Benito che al secondo San Martino fa un sol boccone di Massimino e Bonito da Silva.
Inizia un terzo giro da mozzare il fiato, uno spettacolare testa a testa fra due grandi cavalli. Benito, scegliendo una traiettoria interna, guadagna terreno su Pytheos, a San Martino i due barberi sono sulla stessa linea, Moretto, a bordo pista con una gamba rotta, incita il suo cavallo.
L'arrivo è splendido, l'esperienza di Benito ha la meglio sulla potenza di Pytheos, ancora una volta protagonista sfortunato.
Quinta ed ultima vittoria del grande Benito, ottenuta da scosso come la prima del luglio 1983, quando ancora una volta beffò il Bruco.
Dopo la Carriera i brucaioli sfogano la loro rabbia, per l'ennesima delusione, contro i vincitori, i rapporti fra le due consorelle si fanno molto tesi.
(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)
















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