Benito si conferma il Re della Piazza esaltando il Nicchio che alla prima occasione cancella la purga del settembre 1986.
I movimenti nelle prove sono molto intensi, Tartuca e Torre cambiano tre monte, Civetta e Giraffa si scambiano il fantino.
Per la diciannovesima ed ultima volta Aceto veste il giubbetto tricolore dell'Oca, record assoluto di presenze di un fantino in una singola Contrada.
Il nuovo Mossiere, Mauro Checcoli, è costretto a fare uscire i cavalli dai canapi per tre volte, Montone e Nicchio, separati dall'Onda, si cercano scambiandosi promesse e minacce.
Il quarto allineamento è decisivo, il Bruco entra e partono prime Oca, Onda e Nicchio, con Massimino che si libera subito della morsa del Pes, dopo pochi metri si infortuna il cavallo della Giraffa.
A San Martino l'Onda e il Nicchio fanno il vuoto, Vipera e Benito sono nettamente superiori agli altri cavalli.
Al primo Casato cade l'Istrice che stava rimontando, Massimino si avvicina sensibilmente a Cianchino e lo passa dopo pochi metri dall'interno.
Il fantino del Nicchio controlla la corsa con la tranquillità di un veterano, dietro aumenta il distacco dell'Onda, Tartuca e Oca lottano per il terzo posto ed il Bruco cade.
Massimino arriva al terzo bandierino con un sorriso smagliante, un fiume blu invade la pista, mentre i civettini sfogano la loro rabbia su Truciolo, autore di una prestazione assolutamente mediocre sul forte Figaro.
Per Benito è la seconda vittoria consecutiva, ottenuta ancora con un tempo molto basso, per Massimino il primo successo conquistato per la Contrada che l'ha lanciato e sostenuto anche nei momenti difficili successivi all'infortunio dell'agosto 1986.
(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)
















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