Assente il grande Benito e la bizzosa Vipera, nessuno dei dieci cavalli prescelti ha mai vinto in precedenza.
Figaro e Galleggiante sono i pezzi pregiati e fanno felici Aquila e Civetta. Aceto, a caccia della quattordicesima vittoria, approda alla Civetta che cede Cittino all'Oca.
L'Aquila chiude subito con Bucefalo che ha già montato Figaro nell'agosto 1985. Nella Torre c'è Il Pesse a lungo conteso alla rivale Oca, tuttavia la debuttante Liunica non è fonte di grosse speranze.
Ancora una mossa difficile per Mauro Checcoli, l'Onda di rincorsa cerca di cogliere impreparata la Torre che è allo steccato, Leocorno e Civetta si danno noia, i cavalli, già nervosi, vengono fatti uscire dai canapi per cinque volte. Cianchino coglie al volo un'esitazione del Pesse ed entra.
L'Aquila è risalita dal settimo al primo posto, Figaro parte velocissimo seguito da Civetta e Lupa. Nonostante questa palese irregolarità la mossa è ritenuta valida, l'Oca resta ferma al canape.
Al primo San Martino l'Aquila ha già un grande vantaggio, cadono rovinosamente Lupa, Giraffa e Torre, solo la Civetta resta sulla scia di Figaro.
Al secondo San Martino, Aceto rischia di cadere e Bucefalo incrementa il suo vantaggio.
Al secondo Casato si spegne definitivamente la speranza della Civetta, Tredici manda Aceto nei palchi e passa secondo seppur con uno svantaggio abissale. Per l'Aquila è fatta, Bucefalo alza il nerbo già all'ultimo San Martino, dietro arrancano Nicchio e Leocorno, staccate di mezzo giro.
(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)















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