La prima vittoria di Aceto coincide con il drammatico addio al Palio del grande
Vittorino.
Alla terza prova Vittorino è nel Leocorno, nonostante abbia già preso un accordo con
un’altra contrada, la cavalla Zanetta è nervosissima, forza il canape e cade insieme al
suo fantino.
Le conseguenze sono disastrose, la frattura al braccio non permetterà più a Vittorino di
correre il Palio, finisce cosi la carriera di uno dei migliori fantini di tutti i tempi, sette
vittorie in sole ventidue presenze.
Sempre nella terza prova ci sono altri due episodi decisivi per il Palio.
Daria toccata per la terza volta di fila alla Torre si infortuna, la Contrada di Salicotto
dirotta Rondone verso la Civetta che dà il benservito a Lenticchia.
Un altro favorito sembra uscire di scena alla terza prova, Aceto cade rovinosamente da
Topolone che viene esentato per le altre prove: nonostante tutto, l’Aquila conferma la
fiducia al giovane fantino sardo.
Con Topolone in precarie condizioni e la Torre fuori gioco, salgono le quotazioni
dell’Onda con Selvaggia e di Giove che cerca la sua prima vittoria.
La prima mossa è molto confusa, viene annullata e si ricorre alla seconda busta.
L’Aquila è di rincorsa, Peppinello nella Pantera è deciso ad ostacolare Aceto, ma la sua
manovra danneggia solo il Drago che cade al canape.
Intanto Onda, Istrice e Montone sono partite prime e girano in quest’ordine a San Martino,
l’Aquila è quarta.
Al primo Casato la svolta del Palio: Giove cade finendo nei palchi, Tristezza è costretto
a richiamare Falco, Aceto rischia di cadere, ma resta miracolosamente a cavallo e passa
in testa.
Topolone in breve fa il vuoto, dietro vana la rincorsa di Arianna scossa, dell’Istrice e del
Montone. Per Aceto il primo successo alla terza presenza in piazza.
(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)

















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