La star incontrastata Gaudenzia tocca alla Giraffa che è costretta ad affidarsi all'inesperto Veleno, infatti il Nicchio è in piazza e tiene per sé Vittorino che va a montare Rosella.
Il destino metterà contro proprio i grandi protagonisti di luglio, in uno dei Palii più spettacolari del secolo.
Due prove saltano per pioggia ed i movimenti di fantini sono ridotti all'osso, nel Drago fa il suo esordio il fantino ocaiolo Lazzaro Beligni detto "Giove", davvero curioso il suo abbinamento con Saturnia.
Dalla mossa escono prime Onda e Chiocciola di rincorsa, le due battistrada a San Martino vanno per le terre, ad approfittarne c'è la Giraffa che passa prima. Il Nicchio, partito male, recupera posizioni sfruttando le cadute delle altre contrade. Dopo il primo Casato, Veleno cade lasciando Gaudenzia scossa che viene superata dal Nicchio.
Si accende un duello entusiasmante tra Vittorino e Gaudenzia, fra l'uomo ed il cavallo. Fra i due c'è un rapporto speciale maturato durante i loro allenamenti invernali. Il fantino del Nicchio sembra poter controllare agevolmente la situazione, ma al terzo Casato la beffa.
Rosella allarga quel tanto che basta per creare un varco, Gaudenzia è lesta ad approfittarne, Vittorino ha un attimo di esitazione e prende a nerbare lo scosso della Giraffa. Ma è tutto inutile, Gaudenzia, insanguinata per i colpi ricevuti, vince di un soffio fra il tripudio dei giraffini e la disperazione dei nicchiaioli.
La delusione è atroce per Vittorino e per il nicchiaiolo Benito Giachetti, proprietario della storna Gaudenzia.
(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)
















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