In questo Palio pesano molto gli esiti dello straordinario di maggio, infatti c'è più di qualche favore da rendere ed è arrivato per Ciancone il momento di raccogliere. Il fantino di Manziana si accorda subito con l'Onda a cui tocca la debuttante Gioia, mentre Salomè, l'unico cavallo presente ad avere vinto in precedenza, torna nella Lupa che si affida a Ranco.
Parte prima l'Onda seguita dalla Lupa, dal Nicchio e dal Leocorno di rincorsa. Al primo San Martino, Ciancone ha già un discreto vantaggio, il Drago, con la coppia di debuttanti Rompighiaccio-Niduzza, recupera terreno nei confronti di Leocorno e Lupa. Il Leocorno esce di scena poco dopo, mentre Ranco ostacola nettamente il Drago, facendo guadagnare terreno all'Onda.
Rompighiaccio riesce però a liberarsi dell'ostacolo del fantino della Lupa, si porta a ridosso di Ciancone e sferra il suo attacco al terzo Casato.
Ma l'esperienza e l'astuzia di Ciancone hanno la meglio sul giovane fantino del Drago che nel tentativo di passare all'interno viene stretto allo steccato dal Gentili che riporta il cencio in Malborghetto dopo diciotto anni.
L'ostacolo della Lupa al Drago frutta pesanti ripercussioni, le due Contrade, alleate di ferro negli anni trenta, rompono i rapporti e ha inizio un periodo di forte tensione reciproca.
(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)















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