Giacca e Margiacchina fanno sognare Drago e Giraffa. Picino sceglie di andare nel Montone per montare Tonta, considerata da tutti una brenna, anche per un aspetto fisico non molto "atletico".
Per la prima volta nella storia corre il Palio un fantino straniero, si tratta dell'eritreo Peré Golan detto "Alì", un venditore ambulante, montato dal Bruco su un cavallo di scarsissimo valore.
La Torre monta Titino al posto di Canapino che perde il posto anche nella Giraffa a favore di Cispa.
Garibaldi passa alla Provaccia dall'Aquila alla Pantera per sostituire l'infortunato Angelo Rossi, nel Casato arriva in extremis Carlo Magnelli.
Una prima mossa viene annullata, i cinque cavalli entrati fra i canapi sono talmente nervosi da indurre il Mossiere Venturino Benvenuti ad abbassare il canapo.
I fantini tornano fra i canapi e dopo pochi minuti c'è la mossa valida. Alì ha avuto dai dirigenti del Bruco solo l'ordine di fermare il Nicchio. L'eritreo infatti stringe Porcino allo steccato ed il Nicchio parte ultimo con uno dei migliori cavalli.
Partono al comando Montone, Pantera e Drago, Picino resta primo per un giro. All'inizio del secondo giro la Pantera passa prima, la Giraffa in rimonta strepitosa cade al secondo San Martino, stessa sorte al Casato per Torre, Drago e Nicchio che aveva ben recuperato.
Il terzo giro vede contendersi la vittoria Pantera e Montone, Garibaldi spinge al massimo il sorprendente Girardengo I, ma Picino, con la sua esperienza, riesce a fare traiettorie migliori.
Negli ultimi metri Picino riesce a passare la Pantera vincendo il suo quarto Palio per il Montone.
Si chiude con questo successo il periodo d'oro del Montone del capitano Nello Ballati, tre vittorie su sei carriere corse dal luglio 1922 al 1927.
(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)













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