La sorte favorisce l'Aquila con Stornino, la Torre con Gobba e soprattutto la Pantera con la portentosa Stella.
L'Aquila ha moltissime difficoltà nel trovare una monta, prova ben quattro fantini e finisce per affidarsi a Sciò che non ha corso nemmeno una prova e torna in piazza dopo sei anni di assenza.
Anche la Torre ha molti problemi, cambia cinque fantini su sei prove ed arriva al Palio col debuttante Moro, liberatosi dal Nicchio dove montava un baio di sua proprietà. La carriera è splendida, combattuta alla morte fra Nicchio, Drago e Pantera.
La mossa è quasi perfetta, partono al comando Nicchio e Drago. Zaraballe e Picino danno vita ad uno scambio di nerbate molto intenso e violento. Ne approfitta la Pantera, Nappa porta Stella a ridosso dei due battistrada e si inserisce nella lotta per vincere.
Le tre contrade procedono quasi appaiate per un giro, in un vorticoso scambio di nerbate il Nicchio perde contatto.
Al secondo Casato casca il Leocorno, comunque già staccato notevolmente dalle prime. In testa la lotta fra Picino e Nappa è incertissima ed emozionante. Il fantino del Drago giostra col nerbo in maniera eccezionale, Calabresella ha un guizzo decisivo, il Drago vince precedendo di poco la delusa Pantera.
Per la Contrada di Camporegio la terza vittoria nel primo decennio del secolo.
(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)











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