Tratta generosa per l'Oca con Stella, per l'Onda con Gobba, per il Leocorno con Stornino e per la Selva con Calabresella.
L'Oca e Leocorno chiudono subito con Picino e Pioviscola, l'Onda sostituisce Fulmine con Zaraballe.
Grandi difficoltà per la Selva, in virtù della recente norma che vieta l'impiego di due o più fantini consanguinei per le prove e per il Palio. Infatti, Bruco e Selva, nella terza e quarta prova, montano i fratelli Menichetti, Popo e Nappa.
Le due contrade vengono invitate dal Comune ad accordarsi, ma per tutta risposta Bruco e Selva non corrono la Prova Generale per protesta. Alla fine, dopo che il Bruco si è astenuto anche dalla Provaccia, la Selva rinuncia a Nappa e monta Bozzetto. All'ultimo momento salta anche la monta della Tartuca, dove Martellino sostituisce l'infortunato Pallino.
Dalla mossa partono in gruppo compatto Oca, Onda, Leocorno, Bruco, Nicchio e Lupa. A San Martino cade il Leocorno, Oca e Bruco emergono dal gruppo ed iniziano un breve duello.
Popo non regge il ritmo di Picino e praticamente si ferma. Dietro l'Oca, lottano il Nicchio e la Lupa.
Al secondo San Martino, davanti Picino si presenta Popo che, rimasto indietro di un giro, cerca l'ostacolo all'Oca.
La scorrettezza non riesce, Picino evita l'impatto e prosegue nella sua corsa, Popo paga il suo gesto con la squalifica a vita.
Tutto facile per Picino che porta Stella alla vittoria per l'Oca, precedendo Nicchio e Lupa, molto distanziate.
Dopo-Palio turbolento per Zaraballe, accusato dagli ondaioli di essersi venduto viene assediato nella sua casa di Malborghetto, alle sassate il fantino pugliese risponde con una fucilata, il colpo va a vuoto ma per lui si aprono le porte del carcere per una notte.
(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)
















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