Prima vittoria del secolo per l'Oca, con Lella ed Angelo Montechiari detto "Spanziano", fantino poco quotato ripescato dopo cinque anni di inattività paliesca.
I migliori cavalli toccano al Bruco ed alla Chiocciola. Per montare Colombina, il Bruco sceglie Pallino, che sostituisce Testina approdato all'Onda. Il Nicchio prova Pallino e Gaggia ed arriva al Palio con Scansino.
Durante la Prova Generale si fa male Testina che però stringendo i denti non rinuncia a
correre il Palio.
La mossa è particolarmente caotica, infatti, causa problemi organizzativi, c'è ancora gente che entra in piazza quando i cavalli sono già fra i canapi.
Cade la Civetta, il canape viene abbassato precauzionalmente, partono Chiocciola, Oca e Montone, ma subito dopo esplode il mortaretto.
Si torna fra i canapi, dopo che i carabinieri hanno convinto Pioviscola a rimontare a
cavallo.
Dalla mossa buona parte prima l'Oca, seguono Montone, Drago, Bruco, Chiocciola e Civetta.
A San Martino, l'Oca gira con un buon margine di vantaggio, ma il Bruco recupera terreno, in terza e quarta posizione lottano Chiocciola e Civetta.
Pallino corre alla grande e riesce a passare Spanziano, mantenendosi al comando fino al terzo Casato, dove i sogni brucaioli svaniscono con la caduta di Colombina. Per Spanziano è un gioco da ragazzi portare la vittoria nell'Oca.
Curioso "quadretto familiare" durante i festeggiamenti ocaioli, con Lella che gira con il
suo puledrino ed i contradaioli di Fontebranda festanti.
(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)












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