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- 13 dicembre -

1326: lavori di ristrutturazione di Porta Giustizia





il tratto delle mura dove si trovava Porta Giustizia


  
Il 13 dicembre 1326 vengono pagati alcuni lavori di ristrutturazione di Porta Giustizia (attestata dal 1323), lavori puntualmente ricordati da Agnolo di Tura del Grasso nella sua "Cronaca senese", quando annota, sempre nel dicembre, che "… e l'altra porta sarà in Val di Montone, che oggi si chiama la porta a la Justizia, e sta serata, che non serve ad altro se non a far iustitia, perché fuore a la detta porta vi è il tempio de la justitia…".


Francesco Vanni, Pianta di Siena (1595)
La strada che da via dei Malcontenti e da via di porta Giustizia
arriva a Porta Giustizia attraversando la valle oggi denominata Orto de' Pecci

La notizia è interessante perché testimonia che Porta Giustizia, in pratica, viene utilizzata in questi anni solo per far passare i condannati e non come vero e proprio accesso alla città, anche perché il borgo di Santa Maria (attuale Orto de’ Pecci), che si forma nella prima metà del '300, ha davvero vita breve.




Oggi la porta non esiste più, ne restano solo i segni dell'arco tamponato sull'esterno delle mura. L'unica fonte iconografica è la veduta del Vanni, che la mostra con una sorta di rivellino, forse interpretabile come la massiccia torre merlata detta tempio della Giustizia; al suo interno, infatti, tra XV e XVI secolo probabilmente venivano operate alcune esecuzioni capitali, anche se i patiboli allora erano già stati montati nel prato fuori porta Camollia, come informa il Macchi nelle sue "Memorie".
Il baluardo, così come la porta, dovette subire ingenti danni nell'assedio di Siena del 1554-55 e, così, viene smantellata all’inizio del '600.


questa pagina è stata curata da Maura Martellucci e Roberto Cresti